Coronavirus, Mulè: «Vaccinare ovunque, centri mobili in grado di raggiungere l’Italia da Nord a Sud»

Vaccinare ovunque. E utilizzare anche i centri vaccinali mobili, in grado di raggiungere i luoghi più isolati, da Nord a Sud. Per il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè l’imperativo nella campagna vaccinale anti-Covid è raggiungere rapidamente le 500mila vaccinazioni al giorno. Una campagna vaccinale che va avanti fra accelerate e frenate, legate al problema dell’approvvigionamento dei vaccini. Con una Pasqua che ha registrato una frenata e qualche disguido. E 1,5 milioni di dosi Pfizer in arrivo, prima consegna di vaccini del mese di aprile, che entro la giornata il 7 aprile raggiungeranno le regioni, come hanno reso noto gli uffici del commissario straordinario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo.

Il principale problema è l’approvvigionamento. Sono previsti altri arrivi?

«Intanto a Pasqua il governo ha mantenuto l’impegno di ricevere entro il weekend di Pasqua quei 3 milioni di dosi che sono state distribuite prima di Pasqua. Quindi le regioni hanno e avevano fieno in cascina, munizioni, per fare i vaccini. E attualmente, quindi dopo le festività di Pasqua, ci sono oltre 2 milioni di dosi che possono essere iniettate».

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Pensate di raggiungere in tempi brevi l’obiettivo di vaccinare 500mila persone al giorno?

«É un imperativo che tutti insieme dobbiamo raggiungere. Non soltanto la Difesa o il commissario straordinario, ma il sistema Paese. Questo va toccato già entro la fine di aprile, dopodiché va mantenuto nel proseguio dei mesi, per arrivare a fine settembre a quell’immunità di gregge auspicata e inseguita da tutti»

Cosa è cambiato nella gestione dell’emergenza con l’arrivo di un militare con una grande esperienza logistica come il generale Figliuolo?

«Non c’è un uomo solo al comando, ma c’è una squadra che ha nel generale Figliuolo il soggetto che ci fa stare tutti dietro di lui. Ed è un sistema paese nel quale la Difesa, le Forze armate, il Comando operativo interforze, la Protezione civile e il ministero dell’Interno giocano tutti la stessa partita, insieme alle regioni e agli enti locali. É cambiato proprio lo spirito di quello che non è un regime di concorrenza con le regioni, ma un regime in cui siamo tutti concorrenti per raggiungere un risultato».

A Venezia è stato varato un vaporetto ambulatorio per vaccinare nelle isole. Come contate di raggiungere i luoghi più isolati?

«In questo il sistema delle Forze armate, della Difesa, ha uno straordinario dispositivo, quello degli ex drive through, i centri che servivano per fare i tamponi. Sono stati convertiti e sono dei centri vaccinali mobili. Ne abbiamo fino a 200: in questo momento ne sono impiegati 109 sul territorio nazionale. Come funzionano? Sono dei centri rapidissimi che tra 24-72 ore sono in grado di raggiungere qualsiasi centro. Basta che le regioni, le Asl chiamino la struttura del commissario straordinario e in quel tempo raggiungiamo già adesso tutta Italia, da Nord a Sud».

Fonte: Il Sole 24 Ore