
Corte Suprema, vittoria di Trump sullo ius soli e l’immigrazione
NEW YORK – Dal nostro corrispondente. Vittoria di Donald Trump alla Corte Suprema nella sua crociata contro l’immigrazione e per limitare il diritto di cittadinanza.
La maggioranza conservatrice degli alti magistrati americani ha ridimensionato l’autorità dei giudici federali di far scattare provvedimenti su scala nazionale, in un caso sorto da bocciature del decreto della Casa Bianca che vuole mettere al bando lo ius soli, la cittadinanza automatica per coloro che nascono negli Usa, anche qualora entrambi i genitori non siano in regola con i documenti.
La Corte non si è pronunciata sul merito dello ius soli, che la maggioranza degli esperti considera iscritto nella Costituzione, nel 14esimo Emendamento.
Ma ha concluso, in una sentenza redatta da Amy Coney Barrett, che molte cosiddette ingiunzioni universali da parte di tribunali di grado inferiore, tra cui alcune che hanno bloccato le mosse dell’amministrazione, “probabilmente eccedono” l’autorità garantita a magistrati federali distrettuali.
Il destino delle bocciature legali sofferte dal tentativo di Trump di cancellare lo ius soli rimane in realtà incerto: la Corte Suprema ha indicato che il decreto di Trump non entra in vigore prima di 30 giorni, dando potenzialmente tempo a nuove sfide e decisioni che rispettino la nuova sentenza.
Fonte: Il Sole 24 Ore