
Cos’è la Freedom Flotilla Coalition che vuole spezzare il blocco di Gaza
La Freedom Flotilla Coalition è un’organizzazione internazionale che raggruppa 19 sigle in giro per il mondo: dall’Australia alla Danimarca alla Francia, dalla Malesia al Canada, la sigla italiana si chiama Freedom Flotilla Italia. Fino al 2008 FFC era conosciuta come Free Gaza Movement. Il suo obiettivo è spezzare il blocco israeliano di Gaza.
In dieci anni, dal 2008 al 2018, gli attivisti hanno guidato 35 imbarcazioni per sfidare «l’illegale e disumano» blocco navale israeliano, recita il loro sito, nei confronti di 1,9 milioni di palestinesi di Gaza. Nel 2023 e nel 2024, la sua missione “Handala” ha toccato i porti del Nord Europa e del Regno Unito, «rompendo il blocco mediatico, coinvolgendo il pubblico e creando solidarietà». Il progetto ha incluso eventi stampa, installazioni artistiche e attività di formazione politica in ogni porto.
Nell’aprile 2024, la Freedom Flotilla Coalition ha preparato la missione Break the Siege, con diverse navi pronte a salpare da Istanbul verso Gaza, trasportando centinaia di volontari, 5.500 tonnellate di cibo, forniture mediche e altri beni essenziali. A questa missione si sono uniti avvocati, medici, infermieri, giornalisti, parlamentari e politici.
Nel maggio del 2025, la nave umanitaria Conscience della FFC è rimasta bloccata in acque internazionali dopo essere stata attaccata da due droni nelle prime ore del mattino. Nonostante le urgenti richieste di soccorso SOS e la comunicazione diretta della Conscience alle autorità maltesi, Malta ha bloccato il passaggio della nave e ha negato l’ingresso nelle sue acque o l’autorizzazione a portare in porto la nave bombardata.
Siccome il motto della FFC è salperemo verso Gaza finché il blocco non verrà spezzato, a giugno, Israele ha intercettato un’altra nave che rappresenta un altro tentativo della coalizione, il Madleen, tra i cui passeggeri figuravano l’attivista svedese Greta Thunberg e una deputata francese del Parlamento europeo, Rima Hassan. A bordo della Madleen c’erano pure attivisti provenienti dal Brasile, Francia, Germania, Olanda, Spagna, Svezia e Turchia. In questa occasione anche il leader della France Insoumise Jean-Luc Melenchon ha chiesto il rilascio dell’equipaggio della Madleen intercettata dalla marina israeliana.
Fonte: Il Sole 24 Ore