Così le aziende cinesi si sono prese il mercato dei robot per le pulizie domestiche

Così le aziende cinesi si sono prese il mercato dei robot per le pulizie domestiche

Le aziende cinesi hanno conquistato la pulizia domestica un passo alla volta, senza clamore, ma con un’accelerazione tecnologica che negli ultimi tre anni ha cambiato completamente l’idea stessa di robot aspirapolvere. Prima erano prodotti di nicchia, spesso con limiti evidenti: mappe non affidabili, potenza di aspirazione modesta, sensori imprecisi, lavaggi simbolici. Oggi sono invece dispositivi che combinano intelligenza artificiale, navigazione laser, visione 3D, basi di manutenzione avanzata e una capacità di lavare i pavimenti che si avvicina per davvero all’intervento umano.

L’evoluzione più interessante riguarda proprio il lavaggio: i vecchi mop circolari, che si limitavano a passare un panno umido, stanno lasciando spazio a rulli veri e propri, capaci di strofinare il pavimento con continuità, arrivare fino agli angoli e garantire una rimozione dello sporco più simile a quella dei lavapavimenti professionali.

E il mercato riflette questa trasformazione. Negli ultimi anni il valore globale dei robot domestici è cresciuto rapidamente, spinto dalla diffusione della smart home e dalla ricerca di soluzioni che riducano concretamente il tempo dedicato alle faccende domestiche. Le stime per il prossimo decennio parlano di un settore che viaggia verso decine di miliardi di dollari, con tassi di crescita annuale molto elevati. E dentro questo scenario, proprio le aziende cinesi sono diventate protagoniste: non solo per i volumi, ma per la capacità di innovare con velocità, spesso anticipando soluzioni che gli altri produttori introducono molto più tardi.

In questo contesto – e anche in considerazione del fatto che al prossimo black friday i robot per le pulizie saranno fra i prodott più comprati – abbiamo deciso di provare due dei modelli più recenti e interessanti, entrambi rappresentativi di questa nuova generazione di robot lavapavimenti a rullo: un Narwal e un Dreame. Prima di raccontare come è andata, vale la pena dire chi sono le aziende che li producono.

Fonte: Il Sole 24 Ore