Così Trump sta rallentando Shein e l’eCommerce cinese a basso costo

Così Trump sta rallentando Shein e l’eCommerce cinese a basso costo

Doveva essere ormai imminente, l’IPO nel Regno Unito per Shein, colosso cinese della moda veloce. E invece le recenti misure adottate dall’amministrazione Trump contro le importazioni a basso costo dalla Cina pare abbia fatto saltare i piani.

La revoca dell’esenzione dai dazi per le spedizioni inferiori a 800 dollari, nota come regola “de minimis”, e l’imposizione di un ulteriore dazio del 10% su tutti i prodotti cinesi, stanno infatti mettendo a rischio il modello di business di Shein, che si basa sull’offerta di capi a prezzi estremamente competitivi. Tanto che i dirigenti stanno riflettendo attentamente se procedere con l’IPO, secondo il Financial Times.

Inizialmente, Shein aveva informato gli investitori che la quotazione a Londra avrebbe potuto avvenire già entro Pasqua di quest’anno. Tuttavia, a seguito delle nuove politiche commerciali statunitensi, l’IPO potrebbe essere posticipata alla seconda metà dell’anno.

L’azienda, valutata 66 miliardi di dollari nell’ultimo round di finanziamento del 2023, ha visto una rapida crescita durante la pandemia, anche grazie alla regola “de minimis”. La rimozione di questa esenzione e l’introduzione di nuovi dazi minacciano la redditività della società, soprattutto in considerazione del fatto che gli USA sono il suo mercato principale.

Per mitigare l’impatto di queste misure, Shein sta concentrando i suoi sforzi sulla catena di approvvigionamento, esplorando la possibilità di diversificare la produzione in Paesi come Brasile, Turchia e India, e ampliando la sua rete logistica negli Stati Uniti. Ma il processo potrebbe non essere brevissimo.

Fonte: Il Sole 24 Ore