Costa, partita la crociera del giro del mondo 2026

Costa, partita la crociera del giro del mondo 2026

Costa Crociere rinnova, nel 2026, la crociera del giro del mondo, tra le più amate dagli appassionati di viaggi. Il viaggio è partito oggi da Trieste, con Costa Deliziosa e possibilità di imbarco anche nelle tappe successive di Bari, Napoli e Savona, questa edizione si concluderà l’11 aprile 2026, ancora una volta a Trieste.

Costa ha introdotto per la prima volta questa crociera negli anni ‘70. Oggi, a bordo di Deliziosa, ci sono oltre 2mila ospiti prenotati, provenienti in prevalenza da Francia, Germania, Italia, Spagna, Svizzera e Austria. Quest’edizione, assicura la compagnia, è la più ricca di sempre: oltre 4 mesi e mezzo di navigazione per raggiungere 51 destinazioni diverse in 33 Paesi, attraversando 5 continenti e 3 oceani, sulle tracce dei grandi esploratori del passato. In 142 giorni, Deliziosa compirà la circumnavigazione del globo, navigando sempre verso Ovest.

Dall’Italia, la nave attraverserà il Mediterraneo e l’Atlantico sino ai Caraibi, visitando Francia, Spagna Marocco e isole Canarie, prima di arrivare al fascino tropicale di Barbados. Dopo un passaggio nel canale di Panama, la nave entrerà nel cuore dell’America Latina toccando Perù e Cile, per giunger all’Isola di Pasqua. L’itinerario proseguirà nell’oceano Pacifico, tra le isole Pitcairn e la Polinesia francese, per poi toccare le isole remote di Samoa, Tonga, Fiji, Vanuatu e Nuova Caledonia, fino a raggiungere l’Australia.

Da qui, la rotta continuerà verso Nord, toccando Papua Nuova Guinea e il Giappone: Tokyo – destinazione inedita di questa crociera – Kobe e Nagasaki. E poi la Corea del Sud. Ripresa la navigazione verso Ovest, si raggiungeranno Taiwan, Hong Kong e le coste del Vietnam, per arrivare a Singapore e Malesia. E ancora, l’Oceano Indiano, con Sri Lanka, Maldive e Mauritius nonché l’Africa australe. Poi, dal Sudafrica ai deserti rossi della Namibia, fino a Capo Verde, per poi tornare all’Europa, con l’Italia come destinazione finale.

Fonte: Il Sole 24 Ore