Crédit Agricole punta sull’Italia: «Opportunità di crescita esterna»
Il Crédit Agricole punta a un utile netto di competenza del gruppo di 8,5 miliardi nel 2028, con un ritorno sul capitale tangibile (Rote) superiore al 14%. Sono alcuni degli obiettivi del nuovo piano a medio termine Act 2028, con cui la Banque Verte vuole «essere una banca vincente, leader in Europa, leader nelle transizioni e leader nelle nuove tecnologie». L’istituto sottolinea che «questi obiettivi di trasformazione e accelerazione si riflettono nel raggiungimento di tre obiettivi strategici entro il 2028: 60 milioni di clienti, quasi il 60% dei ricavi generati fuori dalla Francia e un rapporto cost/income sotto il 55%».
Target Italia
Per l’Italia, secondo mercato domestico del gruppo, l’Agricole fissa gli obiettivi di 6,5 milioni di clienti e di un contributo del 20% agli utili di gruppo entro il 2028. Per raggiungere questi target punterà «sull’aumento del cross-selling, sulla diversificazione dei canali di distribuzione e dell’offerta, sul rafforzamento del brand e sullo sviluppo di una banca digitale per i professionisti». Il tutto «pur rimanendo attenta alle opportunità di crescita esterna in Italia».
Il risiko in Italia
«Siamo molto attenti a quanto BancoBpm potrebbe offrirci in un piano di fusione e se così fosse lo vedremmo molto positivamente». Lo ha dichiarato l’a.d. di Credit Agricole, Olivier Gavalda, parlando con in giornalisti a Parigi. «Al momento – ha aggiunto – ci stiamo concentrando sulla nostra crescita organica e sulla nostra capacità di svilupparci da soli in Italia». La banca francese è il primo azionista di BancoBpm con una quota del 20%: a luglio l’istituto ha chiesto a Bce l’autorizzazione a salire sopra questa soglia con l’obiettivo di rafforzare il suo investimento ma «senza voler acquisire né esercitare il controllo su Banco Bpm».
I numeri
Tra il 2024 e il 2028 il gruppo prevede un crescita dei ricavi superiore al 3,5% medio annuo, con il contributo di «tutte le divisioni, in linea con il modello di sviluppo basato su un business mix bilanciato e diversificato». In Italia è atteso un aumento dei ricavi dell’1-2% all’anno con un cost/income sotto al 55%. «La presenza europea» dell’Agricole «rimane solida e si prevede si rafforzi ulteriormente al di fuori della Francia, mentre il mix di clientela rimane diversificato e stabile». Quanto alla solidità patrimoniale, il Cet 1 è visto ad almeno il 17% per l’intera traiettoria del Piano, «consentendo la gestione ottimizzata del Cet 1 di Credit Agricole Sa a circa l’11%». La crescita per linee esterne «continuerà a basarsi su rigorosi criteri di M&A: un ritorno sull’investimento superiore al 10% entro tre anni, incremento del Rote, comprovate capacità di integrazione, chiare sinergie di costi e ricavi e rigoroso allineamento con la strategia, il livello di rischio e i requisiti di vigilanza». Sul fronte della remunerazione degli azionisti, infine, il piano al 2028 prevede un payout cash al 50% e il pagamento di un acconto sul dividendo a partire dal 2026.
Fonte: Il Sole 24 Ore