Crollo dei fumatori, maxi svalutazione da 30 miliardi di dollari sulle sigarette Usa

Titoli dei big del tabacco tutti in calo mercoledì, trainati al ribasso dalla maxi-svalutazione di British American Tobacco (Bat), che ha registrato la peggiore performance del Ftse 100 arrivando a crollare del 9% a Londra.

Il colosso britannico ha annunciato di avere operato una svalutazione non monetaria da 25 miliardi di sterline (circa 30 miliardi di dollari) sui marchi americani e ha avvertito di persistenti venti contrari negli Stati Uniti, di gran lunga il suo maggiore mercato. I tre problemi principali sono il passaggio di molti fumatori a marchi meno costosi, il dilagare delle sigarette elettroniche sia legali che illegali e la decisione di molti americani di smettere di fumare per motivi di salute.

I marchi in gioco

I marchi soggetti alla svalutazione, tra i quali Camel, Pall Mall e Newport, fanno parte di Reynolds American, la controllata americana di Bat, che è il secondo gruppo Usa per vendite di sigarette. La svalutazione ha ridotto il valore di questi marchi di oltre un terzo a 42 miliardi di sterline dai 67 miliardi dello scorso anno nel portafoglio Bat.

«Si tratta di una rettifica contabile per adeguarsi alla realtà», ha dichiarato ieri il ceo Tadeu Marroco, spiegando che il gruppo vede «il valore contabile e la vita economica utile di questi marchi statunitensi su un periodo stimato di trent’anni». Pur insistendo che le sigarette non spariranno entro trent’anni, Tadeu ha detto che è necessario «iniziare l’ammortamento del valore residuo dei nostri marchi Usa a partire dal gennaio 2024».

La decisione di svalutare è in linea «con la nostra visione di costruire un mondo senza fumo», ha detto Tadeu. I prodotti alternativi alle sigarette, come i vape o sigarette elettroniche, stanno vendendo bene e Bat prevede che entro il 2035 rappresenteranno metà del fatturato. «Guardando avanti ci aspettiamo che la crescita delle nuove categorie e la stabilità dei ricavi dalle sigarette continuino a guidare la crescita dei ricavi totali del settore della nicotina», ha dichiarato il ceo.

Fonte: Il Sole 24 Ore