Cyberbullismo sessista ai danni di Brigitte Macron, dieci persone a processo
Si apre oggi a Parigi il processo a dieci persone per cyberbullismo sessista ai danni di Brigitte Macron, la première dame di Francia da anni vittima di fake news sulla sua sessualità.
La denuncia contro l’influencer trumpiana
Una ricostruzione della vicenda della fake news che, attraverso i social network nel mondo, insegue la coppia Macron – Brigitte ed Emmanuel – sostenendo che la première dame francese sia stata in passato un uomo è stata fatta in un lungo articolo pubblicato dal magazine di Le Monde. Il giornale ha pubblicato anche un’intervista all’avvocato americano della coppia presidenziale, Tom Clare, il quale conferma che i Macron sono pronti a recarsi in tribunale negli Stati Uniti per mettersi a disposizione dei giudici americani. E sono disposti sia a sottoporsi a test fisiologici per dimostrare l’identità sessuale femminile di Brigitte, sia a far comparire la première dame al fianco del fratello ottantenne, Jean-Michel.
Gli autori delle fake news, trascinati in tribunale nel Delaware dai Macron, sostengono infatti da anni che Brigitte sia trans e che in passato avesse avuto l’identità di Jean-Michel, negando persino l’esistenza effettiva di suo fratello. L’ondata americana di questa voce che insegue Brigitte viene cavalcata negli ultimi anni dall’influencer trumpiana Candace Owens, 36 anni, «fra le voci più ascoltate dell’America Maga», scrive Le Monde. La quale, dal Tennessee, con i suoi 5,4 milioni di abbonati su YouTube e 7,3 milioni su X, si è unita a questa tesi complottista che ha aggiunto alle sue battaglie come quella di accusare Israele dell’omicidio di Charlie Kirk o per dire “finalmente la verità sull’11 settembre”. Ai suoi seguaci sul web, Owens ha proclamato che quello di Brigitte Macron «è il più grande scandalo politico della storia umana».
La battaglia si è trasformata in crociata, con 11 puntate di una trasmissione montata per dimostrare che “Brigitte è un uomo” seguite da milioni e milioni di fans. A questo punto, dopo diversi tentativi di conciliazione, i Macron hanno deciso di trascinare in un tribunale del Delaware Owens, anche se – sottolinea Le Monde – Emmanuel potrebbe diventare «il primo presidente in esercizio a presentarsi davanti ai giudici di una potenza straniera». «Per Emmanuel e Brigitte – spiega l’avvocato Clare a Le Monde – è importantissimo cancellare questa menzogna dalla loro reputazione. È la loro priorità, ed è per questo che hanno intrapreso questa strada. Noi vogliamo che questo processo si svolga nel 2026, prima riusciamo a mettere la parola fine a questa menzogna, meglio sarà».
Brigitte con il nome del fratello su sito delle imposte nel 2024
La vicenda si è arricchita con un ulteriore episodio: un anno fa Brigitte Macron si ritrovò inserita nel sito delle imposte francesi con il nome del fratello, Jean-Michel. A raccontarlo in un video della tv BFM, il capo di gabinetto di Brigitte Macron all’Eliseo, Tristan Bomet. “Nel settembre 2024 – racconta Bomet – come molti francesi, la signora Macron ha consultato il suo spazio personale sul sito delle imposte. Si è connessa e ha visto che non c’era scritto Brigitte Macron, ma Jean-Michel, detto Brigitte Macron. A quel punto, c’è stata da parte sua la sorpresa più totale – racconta – io ho sono uscito e rientrato, ed effettivamente era sempre così. È una parte dello spazio personale riservata al proprio nome, quindi impossibile da modificare”. Sul momento, la première dame e il suo capo di gabinetto non sono riusciti a capire cosa fosse successo. Poi, Brigitte Macron ha deciso di presentare una denuncia per far luce su quanto accaduto. Secondo il documentario, due persone, potenzialmente coinvolte in questa vicenda, sono state identificate.
Fonte: Il Sole 24 Ore