da Bíró alla Bic, storia di un’icona globale
Fuggiti in Argentina per sfuggire alla persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti, nel 1943 i fratelli Bíró depositarono un nuovo brevetto. L’anno successivo, il governo britannico intuì le potenzialità di questa invenzione e acquistò la licenza per produrre penne a sfera nel Regno Unito. Ne furono fabbricati 30 mila esemplari, usati in aeronautica dai navigatori dei piloti, poiché la penna a sfera era molto più affidabile della stilografica ad alta quota.
Nel 1945 iniziò la distribuzione in Argentina con il nome di “birome”, termine con cui ancora oggi la penna a sfera è conosciuta nel Paese. Lo stesso anno, l’imprenditore americano Milton Reynolds scoprì questo prodotto durante un viaggio a Buenos Aires e introdusse la sua versione della penna a sfera nel mercato nordamericano, con la presentazione a New York del 29 ottobre.
Evoluzione e il giro d’affari
All’epoca la penna non ebbe grande successo per via dei costi di produzione molto elevati, che si traducevano in un prezzo al pubblico proibitivo: il modello presentato a New York costava 12,50 $, equivalenti a più di 200 $ attuali.
Per questo motivo, Bíró cedette il brevetto all’imprenditore italiano naturalizzato francese Marcel Bich. Fu lui a creare un prodotto pratico ed economico, utilizzando materiali meno costosi e abbattendo i costi del 90%.
Nel 1950 fu lanciata la “Bic Cristal”, modello iconico dell’azienda fondata da Bich, che conobbe da subito una diffusione globale, raggiungendo i 100 miliardi di unità vendute nel 2005. Oggi Bic è il secondo produttore mondiale di strumenti di scrittura con una quota di mercato del 9%, e nel 2024 le vendite della divisione articoli da cancelleria sono cresciute dello 0,7%, toccando quota 814 milioni di euro.
Fonte: Il Sole 24 Ore