
Da ExportUsa uno sportello dazi per aiutare a risparmiare le aziende che esportano
Nasce tra Italia e Stati Uniti lo “Sportello dazi Usa”, un nuovo servizio pensato per supportare le imprese italiane che esportano oltreoceano. Un servizio di consulenza per accompagnare le aziende a orientarsi tra classificazioni doganali e tariffe. L’iniziativa è promossa da ExportUsa, società attiva dal 2003 con sedi a New York, Miami, Dayton (Ohio), Rimini e Bruxelles, specializzata nell’accompagnare le aziende italiane nei processi di internazionalizzazione verso il mercato americano.
«Vogliamo offrire un supporto concreto alle aziende in una fase delicata per il commercio internazionale – spiega il presidente Lucio Miranda – aiutandole a risparmiare sui dazi attraverso uno specifico protocollo d’importazione ideato da noi con un noto studio legale statunitense specializzato in diritto doganale che consente alle imprese di ottenere risparmi significativi già dal primo anno di applicazione».
Lo Sportello (email dazi@exportusa.us) rappresenta un punto di riferimento per chi cerca chiarezza sulle norme doganali statunitensi. Il servizio parte dalla corretta classificazione del prodotto secondo la nomenclatura doganale americana (HTS Code), a cui segue una simulazione personalizzata di risparmio basata sui volumi e sui costi di produzione.
Il servizio offre consulenza su misura: si parte dalla corretta classificazione doganale del prodotto e dall’analisi della tariffa applicabile. «Un errore comune – spiega Miranda – è cumulare le tariffe senza distinzione, con il rischio di far lievitare i costi. Per esempio, acciaio e alluminio sono soggetti a dazi diversi a seconda che si tratti di prodotti primari o derivati. E su questi ultimi il calcolo non si fa sul valore totale, ma sulla quota di acciaio o alluminio contenuto nel prodotto finito».
Il discorso vale per tutti, comprese le aziende che esportano cosmetici o integratori alimentari: per un valore annuo di 12 milioni di dollari potrebbero risparmiare fino a 200mila dollari in un anno, 700.000 in tre anni e 1,2 milioni in cinque a secondo del costo industriale specifico di quell’azienda. Per i macchinari industriali, con esportazioni per 15 milioni annui e un dazio medio del 14%, il risparmio stimato potrebbe arrivare a 400mila dollari il primo anno e fino a 2,5 milioni in cinque anni.
Fonte: Il Sole 24 Ore