Da Londra a Roma, storia di un presunto disegno di Leonardo da 650mila euro

Da Londra a Roma, storia di un presunto disegno di Leonardo da 650mila euro

Corre l’anno 2004: a Londra, la casa Christie’s batte una delle sue tante aste, nei locali, ora scomparsi, di Old Brompton Road, a South Kensington. Tra i vari lotti c’è pure un disegno a inchiostro che forse è addirittura un’opera attribuita a Leonardo Da Vinci: è un bozzetto del Salvator Mundi e pare un disegno preparatorio per il famoso dipinto che il genio italiano realizzò tra il 1505 e il 1515.

Dopo 22 anni, quel disegno è stato rivenduto a 80 volte il prezzo originario: un’opera di attribuzione non definita si è rivalutata di oltre il 5.000%, meglio di qualsiasi investimento tradizionale (nessuna azione, obbligazione o fondo ha messo a segno una simile performance) e pure meglio di tanti investimenti alternativi, tenendo però sempre conto dell’illiquidità delle opere d’arte e della maggiore casualità dei loro rendimenti. Ma, in un mercato che ha sempre più fame di cosiddetti alternative asset per avere rendimenti alti, e contrastare così l’inflazione e tassi di interesse al ribasso, il caso del presunto disegno di Leonardo è un caso molto raro (nel mondo dell’arte questi exploit non sono la norma) e interessante.

Da Londra a Roma

La storia del disegno parte da un italiano, Luigi Minelli. E’ antiquario di Gubbio, titolare dell’Antichità Marcelli, con decenni di esperienza alle spalle: nel 2004 è tra i tanti partecipanti all’asta di Christie’s. Quando il battitore mostra e annuncia un disegno attribuito dalla medesima casa d’aste alla bottega di Da Vinci la sala non è molto impressionata. Il signor Minelli, invece, coglie qualcosa nell’opera: fa un’offerta e se l’aggiudica, per 5mila sterline, circa 8.500 euro. La descrizione della casa d’aste parla di un “disegno alla maniera di” e dietro la tela ci sono le lettere LDV.

All’epoca, il Salvator Mundi non era il soggetto stratosferico che sarebbe diventato poi: nel 2017, il quadro di Leonardo è stato battuto all’asta per 450 milioni di dollari, sbriciolando ogni record e diventando il dipinto più costoso di sempre nella storia dell’arte. Coincidenza o no, ancora una volta un altro Salvator Mundi ha battuto un alto record: il 29 aprile, la casa d’aste Dorotheum ha aggiudicato, a Vienna, lo “studio” del Salvator Mundi, la medesima opera che l’antiquario eugubino aveva scovato anni prima a Londra, per 650mila euro.

Fonte: Il Sole 24 Ore