Da Picasso a Van Gogh, i capolavori del Toledo Museum in mostra a Treviso
Il giallo delle messi biondeggianti al sole e l’azzurro del cielo con le sue nuvole aggrovigliate. È con Campi di grano con falciatore – che Van Gogh dipinse al villaggio francese di Auvers-sur-Oise nel luglio 1890 pochi giorni prima di morire – che si chiude la mostra “Da Picasso a Van Gogh” ai Musei Civici di Santa Caterina a Treviso (visitabile fino al 10 maggio 2026). Un’esposizione che sin dal titolo rivela la propria sfida al visitatore anticipando il pittore spagnolo Pablo Picasso (1881-1973) all’olandese Vincent Van Gogh (1853-1890). Un percorso insolito che a ritroso ripercorre la storia dell’arte dal 1970 a metà 1800, mettendo in connessione impressionismo e astrazione, un continuo dialogo tra autori americani ed europei.
Il giallo della spiaggia di Santa Monica e l’azzurro dell’oceano Pacifico ne sono l’incipit. Atmosfere della tela grande formato n.32 della serie Ocean Park dello statunitense Richard Diebenkorn da cui principia l’itinerario: a 80 anni dal commiato di Van Gogh che chiude le 8 sale, dall’altra parte del mondo.
Il curatore, Marco Goldin
“Una mostra di capolavori, ma non una mera mostra a pacchetto” spiega il curatore Marco Goldin. Un excursus in 60 opere concesse dal Toledo Museum of Art, fondato in Ohio (USA) nel 1901 da un magnate del vetro, e ora qui tutte insieme per la prima volta in Europa, per poi prendere il largo per Australia e Taiwan. Una proposta accresciuta a Treviso da prestiti come Le figure a teatro (1927) di Hopper, Fiori e frutta (1866) di Latour e La ragazza con i fiori (1862) di Coubert. Un fitto susseguirsi di riferimenti e sensazioni. L’elemento acqueo che congiunge Claude Monet e Helene Frankenthaler. L’astrazione geometrica da Mondrian a Bolotowsky. Signac, Léger, Klee. Il Color Field Painting di Morris Louis e il precisionismo di Charles Sheeler. Tanguy, Nicholson e Feininger. William Merritt Chase in dialogo con Berthe Morisot e Camille Pissarro. E poi le tre sale in ipogeo – nature morte, figure e paesaggi – tra oggetti tutti in primo piano e uso del colore, nuova intimità degli sguardi e coste della Normandia. Morandi, Braque, Cezanne, Signac, Matisse, i ritratti di Manet e Degas, De Chirico, Modigliani e La donna con il cappello nero (1909) di Picasso, Renoir, Cezanne e Gauguin, Sisley, Whistler, per finire a Van Gogh.
Da Picasso a Van Gogh, Musei Civici di Santa Caterina, Treviso, fino al 10 maggio 2026
Fonte: Il Sole 24 Ore