Da Sophie Calle a Milo Manara e Mike Kelley: l’autunno parigino in mostra

Il rientro dalle ferie estive a Parigi (rentrée) è una delle ossessioni della Capitale. Non c’è negozio né evento pubblico né discorso privato che non la esibisca. Ma i mesi di settembre di ottobre (la prima metà) generalmente non offrono le grandi mostre e le grandi fiere che fanno di Parigi la Capitale mondiale della cultura e dell’arte. Eventi concentrati nei mesi di novembre e di aprile. Con alcune eccezioni.

Musei in movimento e bestiari utopici

La prima riguarda la più recente e importante istituzione parigina dedicata all’arte contemporanea, la Bourse du Commerce, sede della Collezione Pinault, definita da Jean-Jacques Aillagon, il vero demiurgo del magnate del lusso, come un “museo in movimento”, con una mise en scène permanente firmata da Tadao Ando. «Mythologies américaines» (dal 21 settembre) esplora gli archetipi e la distopia della frontiera attraverso lo sguardo e le opere di quattro artisti che coprono mezzo secolo di ricerca, da Mike Kelley a Mira Schor, da Lee Lozano a Ser Serpas.

«Anima (ex) musica. Bestiaire Utopique» è invece il viaggio proposta dal piccolo Museo della Musica della Philharmonique de Paris (da ieri fino al 7 gennaio prossimo), in cui strumenti musicali riciclati e assemblati prendono la forma di 15 giganteschi insetti.

Picasso, Manara, Samba

Il 3 ottobre inaugura «À ton de faire, ma mignonne», strepitosa personale di Sophie Calle al Museo Picasso, dedicata dall’artista francese al pittore nell’anno del 50° dalla scomparsa. A sei anni Sophie realizzò il primo disegno: «mio padre lo inquadrò; questo disegno fece dira a mia madre che avevamo finalmente un Picasso in casa». Al secondo piano del Museo, un muro raccoglie 200 miniature dell’artista su una superficie esattamente corrispondente a Guernica, 27,0824 metri quadrati.

Il Musée Maillol è una piccola, preziosa e molto dinamica istituzione nel 7° Arrondissement. Dal 17 ottobre apre le porte all’opera della pittrice congolese Chéri Samba, con una retrospettiva che copre quarant’anni di carriera della più importante artista infirmale africana, in collaborazione con la Collection Jean Pigozzi.

Fonte: Il Sole 24 Ore