Dagli edifici a energia quasi zero in Abruzzo alle colonnine in Campania: così la montagna accelera la svolta verde

Dagli edifici a energia quasi zero in Abruzzo alle colonnine in Campania: così la montagna accelera la svolta verde

Dai Comuni abruzzesi Patrola Peligna, Roccasale, Corfinio, Popoli e Vittorio che puntano, per riqualificare i rifugi montani, anche sulla posa di pannelli fotovoltaici, a quello di Tollo che, sempre nella stessa Regione, si fa capofila di un gruppo di amministrazioni che vogliono scommettere sull’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare, anche con edifici a energia quasi zero. Passando per la Comunità Montana di Monte Santa Croce che, invece, in Campania, vuole realizzare delle colonnine di ricarica presso edifici pubblici. Sono questi alcuni dei progetti predisposti dai 1.503 Comuni presenti in territorio montano (il 44% del totale) che hanno presentato a propria candidatura come Green Community con l’obiettivo di accelerare la loro svolta verde.

La fotografia scattata dall’Uncem

È questa la fotografia che emerge dal Rapporto Montagne Italia 2025, realizzato dall’Uncem con la Fondazione Montagne Italia nell’ambito del Progetto ITALIAE ed edito da Rubbettino, che è stato presentato oggi e che racconta, in 800 pagine, tra numeri, analisi e approfondimenti, come sta cambiando la montagna. Una montagna che, come spiega uno dei curatori del rapporto Marco Bussone, presidente nazionale dell’Uncem, «non è quella dello ”spopolamento”». Non a caso, nel rapporto è contenuta anche una fotografia molto dettagliata dei progetti che i Comuni montani hanno messo in campo per sfruttare l’assist del Pnrr.

La spinta del Pnrr

Come si ricorderà, infatti, il Recovery Plan ha stanziato 135 milioni per promuovere la diffusione delle Green Communities spingendo sullo sviluppo sostenibile e resiliente dei territori rurali e di montagna, anche tra loro coordinate e/o associate (le Green communities, per l’appunto)), attraverso il supporto all’elaborazione, il finanziamento e la realizzazione di piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale.

La partita delle risorse

Un obiettivo che, come si ricorderà, parte da lontano. Dal momento che il percorso era partito nel 2008 con Uncem a coordinare quattro sperimentazioni nazionali in aree pilota montane e nei Parchi nazionali, al sud. Poi l’inserimento in legge, la 221 del 2015 che puntava, tra l’altro, a promuovere misure di green economy. Prima dell’ulteriore salto con il Pnrr che finora ha finanziato 40 progetti (sui circa 200 presentati). Ma le risorse non sono sufficienti. Per questo motivo l’Uncem ha aperto un canale di dialogo con il ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, affinché su questa partita siano dirottati 200-250 milioni di fondi di coesione rimasti per ora nel cassetto.

Fonte: Il Sole 24 Ore