Dagli Usa (e dalle navi) lo scatto dell’export extra-Ue
Commesse navali una tantum e Stati Uniti sono il traino dell’export extra-Ue nel mese di settembre, con l’Istat a registrare un aumento medio del 9,9%. Determinante il balzo degli Usa, una crescita del 34,4% replicata con maggior forza dal lato delle importazioni, in crescita di oltre il 70%.
Una buona parte di questa crescita è legata a commesse una-tantum di navi, senza le quali il progresso verso gli Usa sarebbe limitato al 12%. Per il resto, in mancanza dei dati settoriali, disponibili solo più avanti insieme ai dati Ue, si può supporre che siano sempre i farmaci responsabili di questo scatto a doppia cifra. Crescita ormai non episodica, tenendo conto che in nove mesi in media le nostre vendite verso gli Usa sono cresciute del 35,7%. Progressi sono comunque visibili nelle vendite di made in Italy quasi ovunque, con l’eccezione di Russia, Turchia, Regno Unito e Mercosur.
L’avanzo commerciale, per effetto di uno scatto rilevante degli acquisti dall’estero (+16,9% per le importazioni con forti aumenti da Usa, Cina e India) è sceso a 35,1 miliardi di euro, in forte riduzione rispetto allo stesso periodo del 2024 (+45,4 miliardi).
Nel dettaglio
A settembre 2025 l’export cresce su base annua del 9,9% (era -7,0% ad agosto). La crescita tendenziale dell’export nazionale verso i mercati extra Ue è dovuta all’aumento delle vendite di energia (+16,8%), beni strumentali (+13,0%), beni di consumo non durevoli (+12,8%) e beni intermedi (+10,2%); si riducono su base annua soltanto le esportazioni di beni di consumo durevoli (-17,1%). L’import registra un incremento tendenziale del 16,9%, cui contribuiscono principalmente i maggiori acquisti di beni di consumo non durevoli (+58,4%).
A settembre 2025 l’avanzo commerciale con i paesi extra Ue27 è pari a +2.738 milioni di euro (+3.753 milioni nello stesso mese del 2024). Il deficit energetico (-3.439 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-3.926 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici scende da 7.679 milioni di settembre 2024 a 6.177 milioni di settembre 2025.
Fonte: Il Sole 24 Ore