Dai dati digitali ai piani per la fragilità: così l’Italia risponde alla sfida sociosanitaria
Accanto a queste componenti “core”, emergono dinamiche di crescita più interessanti sul piano strategico. Gli applicativi socio-assistenziali e territoriali, pur partendo da valori più contenuti, crescono del 41% tra il 2022 e il 2025 (da 82 a 116 milioni), segnalando una crescente attenzione verso la dimensione territoriale della cura e la gestione integrata dei pazienti fragili.
Il fattore Pnrr
Ancora più marcato è l’incremento del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e della telemedicina, sostenuti in gran parte dai finanziamenti del Pnrr. Il FSE passa da 123,9 milioni nel 2022 a 181 milioni stimati per il 2025 (+46%), mentre la telemedicina quasi raddoppia nello stesso periodo (+116%, da 69 a oltre 150 milioni). Nel solo 2024, la spesa IT per la telemedicina ha raggiunto i 129 milioni di euro (+17,6%), con una crescita prevista del 16% nel 2025 e del 13,8% nel 2026. Nei prossimi anni, per il FSE, è invece atteso un rallentamento fisiologico, a fronte delle risorse già investite.
Un’ulteriore area in espansione è quella dei sistemi di accoglienza (prenotazioni, anagrafiche, front office digitali), stimati a passare da 189 milioni nel 2022 a 240 milioni nel 2025. Un segnale del costante e progressivo investimento sulla user experience del cittadino e sull’accesso ai servizi di prossimità.
Ambito socio-assistenziale, FSE, telemedicina e accoglienza rappresentano i pilastri tecnologici dell’integrazione tra sanità e sociale, condizione necessaria per un sistema davvero connesso, equo e sostenibile.
Uno sguardo al futuro
Con il Pnrr ormai prossimo all’esaurimento, l’Italia dovrà individuare nuove leve finanziarie e organizzative per dare continuità agli investimenti e trasformarli in risultati strutturali.
Fonte: Il Sole 24 Ore