Dal 2026 soccorsi della Guardia di Finanza a pagamento per imprudenze

Dal 2026 soccorsi della Guardia di Finanza a pagamento per imprudenze

La razionalizzazione della spesa prevista dalla manovra impone una stretta anche sull’attività delle Fiamme Gialle impegnate nel soccorso alpino e in quello in mare. Tra i tanti commi del Ddl di Bilancio presentato in Senato, all’articolo 129, una norma prevede che chiedere aiuto alla Guardia di Finanza dal 2026 dovrà essere giustificato e motivato. In caso contrario la ricerca, il soccorso e il salvataggio in montagna o in mare saranno tutte operazioni a pagamento. Non solo. Il contributo introdotto dalla nuova legge di Bilancio sarà dovuto anche da chi procura, per dolo o colpa grave, un incidente o un evento che richiede l’impiego di uomini e mezzi delle Fiamme Gialle. Attenzione, dunque, a fuori pista in montagna, arrampicate o escursioni e passeggiate per sentieri impervi, uscite in barca della “domenica”: dal prossimo primo gennaio il costo delle “bravate” potrebbe essere davvero salato.

Il costo del soccorso

Sarà il ministero dell’Economia e delle Finanze a fissare il costo delle operazioni di ricerca, soccorso e salvataggio immotivate o determinate dalle imprudenze dei soggetti soccorsi. Il contributo sarà calcolato in relazione alle diverse voci di costo, su base oraria o forfettaria in relazione ai costi sostenuti dalle Fiamme Gialle in relazione al personale, ai mezzi, al carburante e alle attrezzature necessarie. Tariffe che, sempre secondo quanto si legge nel comma 12 dell’articolo 129 del Ddl, saranno aggiornate annualmente sulla base degli indici Istat rilevati al 31 dicembre dell’anno precedente.

Quando il contributo non è dovuto

Il comma 11 dell’articolo 129 del Ddl, nell’introdurre il nuovo contributo, prevede comunque che nulla è dovuto in caso di interventi di ricerca, soccorso e salvataggio effettuati dal corpo della Guardia di Finanza nei casi disciplinati in cui sia impedito il corretto svolgimento di un servizio pubblico, in quelli di falsi pericoli per creare allarme o ancora quando scatta l’obbligo di assistenza e di salvataggio in mare o in acque interne. Nonostante il taglio di costi imposto dalla manovra resta sempre valido il principio secondo cui il soccorso deve essere garantito a tutti senza discriminazione, e solo in casi di comportamento colposo o irresponsabile si può configurare un obbligo di risarcimento o rimborso.

Gli ultimi dati sul soccorso alpino

Dall’ultimo report della Guardia di Finanza rilasciato il 19 giugno scorso in occasione del 251 anniversario del Corpo nel 2024, gli interventi complessivi effettuati dal Soccorso Alpino della Guardia di finanza sono stati 2.517 ed hanno permesso di portare in salvo 2.857 persone e recuperare 228 salme. E nei primi cinque mesi del 2025, ultima estate esclusa, l’attività alpestre non si è ridotta visto che ha impiegato personale e mezzi del Corpo in 1.241 interventi che hanno consentito di portare in salvo 1.284 persone e recuperare 44 salme.

Fonte: Il Sole 24 Ore