Dal castello del principe di Sanguineto a Villa Pace, 50 dimore storiche aprono le porte per visite enoturistiche

Dal castello del principe di Sanguineto a Villa Pace, 50 dimore storiche aprono le porte per visite enoturistiche

Inoltre – segnalano dall’Associazione Dimore Storiche, in Campania all’interno della Fondazione Real Sito di Carditello, fattoria del re di Napoli, San Tammaro (CE) saranno presenti varie aziende vitivinicole: Tenute Casoli, Candida (AV); Masseria la Morella, Battipaglia (SA) ; Poderi Foglia, Conca della Campania (CE).

Il legame tra vitivinicoltura ed enoturismo

I dati più recenti dell’Osservatorio sul Patrimonio Culturale Privato, che misura l’impatto sul Paese del sistema diffuso delle dimore storiche italiane, confermano il forte legame delle dimore con l’agricoltura del territorio. Per il 39% delle dimore che svolgono attività agricola, infatti, questa determina oltre il 75% sul reddito annuale, mentre nel 21% dei casi il valore si attesta tra il 50% e il 75%.

Il legame tra vitivinicoltura ed enoturismo si conferma poi trainante: il 100% delle dimore con produzione di vino offre percorsi degustativi e l’85% di esse ha registrato solo nell’ultimo anno un aumento delle visite, per un terzo circa delle dimore in misura addirittura superiore al 30%. Dati che dimostrano come la combinazione di agricoltura e patrimonio culturale rappresenti un forte elemento di richiamo anche turistico.

Le dimore storiche si rivelano così non solo custodi di bellezza e memoria, ma anche attori dinamici di un’economia sostenibile e territoriale che integra cultura, agricoltura e turismo, valorizzando i prodotti più autentici del Made in Italy e l’attrattività delle aree rurali.

“Con ‘Coltiviamo la Cultura’ vogliamo ricordare – ha commentato la presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane Ets, Maria Pace Odescalchi – che la dimora storica non è solo un luogo di memoria, ma una realtà viva che genera valore per il territorio. Le nostre dimore sono testimonianze di bellezza e di storia, ma anche motori di economia sostenibile con ricadute occupazionali, benefici concreti per le comunità locali e protagonisti dell’eccellenza del Made in Italy. Oltre una dimora su quattro sorge in piccoli comuni sotto i 5mila abitanti, dove svolge un ruolo di presidio attivo di paesaggi rurali e pratiche agricole sostenibili, contribuendo così alla vitalità economica delle aree interne. Attraverso l’agricoltura, l’enoturismo e la promozione del nostro patrimonio culturale le dimore contribuiscono ogni giorno alla crescita delle comunità e alla tutela dei paesaggi italiani.”

Fonte: Il Sole 24 Ore