
Dal decollo dei caccia alla scorta del velivolo sospetto, ecco quando e come scatta la difesa Nato
Ma qual è la procedura “standard” che, in ambito Alleanza atlantica, scatta in queste situazioni? L’obiettivo dell’organizzazione è garantire l’integrità, la sicurezza e la protezione del proprio spazio aereo mantenendo una missione di polizia aerea 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno, sotto la supervisione del Comando aereo alleato.
È una procedura di vigilanza per fasi. Eccole.
Monitoraggio e individuazione della minaccia
I radar alleati individuano un velivolo di interesse tra i 30.000 movimenti aerei giornalieri all’interno dello spazio aereo europeo. Se il velivolo in questione non utilizza il transponder, non è in contatto radio con il controllo del traffico aereo civile o non ha presentato un piano di volo, la traccia viene segnalata a uno dei due Centri operativi aerei combinati della Nato.
I centri operativi di Uedem e Torrejón
In particolare, i Centri operativi di Uedem, in Germania, e Torrejón, in Spagna, sono responsabili della pianificazione, direzione, assegnazione dei compiti, coordinamento, supervisione e supporto delle operazioni aeree delle risorse assegnate in tempo di pace, crisi e conflitto. Di norma, hanno il compito di eseguire la missione di polizia aerea dell’Alleanza atlantica in stretta collaborazione con i centri di controllo e segnalazione, i centri nazionali di polizia aerea e le basi aeree di allerta rapida dedicate nelle rispettive aree di responsabilità regionale. Posizionati in modo appropriato per coprire l’intero spazio aereo europeo della Nato, i posti di rilevamento sono collegati per alimentare le immagini aeree riconosciute dei Centri operativi aerei combinati, consentendo loro di monitorare fino a 30.000 movimenti aerei al giorno nello spazio aereo europeo dell’Alleanza. Gli aerei intercettori di pronto intervento sono pronti a decollare dalle basi aeree dedicate su ordine dei Centri operativi aerei combinati per indagare su situazioni poco chiare o potenzialmente pericolose e per identificare visivamente gli aerei sconosciuti.
La decisione di intervenire
Il comandante del rispettivo centro operativo aereo combinato decide se lanciare o meno gli aerei intercettori di pronto intervento per intercettare e identificare visivamente l’aeromobile.
Fonte: Il Sole 24 Ore