
Dal Governo spagnolo ok a Bbva-Sabadell, ma per 3 anni niente fusione
Il Governo spagnolo approva il progetto di fusione tra Bbva e Banco Sabadell ma imponendo nuove condizioni, dopo quelle già richieste dall’Antitrust iberica, all’ex banca di Bilbao.
Le condizioni
In dettaglio il consiglio dei ministri presieduto dal premier Pedro Sanchez ha deciso che il Bbva per tre anni (con possibile proroga di altri due) non potrà procedere alla fusione con Banco Sabadell. «Il Consiglio dei Ministri ha deciso di autorizzare l’operazione ma a condizione che le due entità’ mantengano personalità giuridica e patrimonio separati per un periodo di tre anni, nonché autonomia nella gestione delle loro attività», ha commentato ieri il Ministro dell’Economia Carlos Cuerpo.
Le prossime tappe
Ora il dossier torna all’esame del board di Bbva che nei prossimi giorni dovrà valutare se esistono le condizioni per proseguire con l’Ops lanciata 14 mesi fa su Sabadell o se invece rinunciare. I nuovi paletti imposti dal Governo allontanano i tempi della possibile fusione e dunque i vertici di Bbva dovranno valutare se il venir meno di una parte delle sinergie ipotizzate decurteranno in modo significativo la redditività della combined entity. Nei giorni scorsi, il presidente di Bbva Carlos Torres Vila aveva fatto balenare l’ipotesi di un ricorso al Tribunale nel caso che il Governo imponesse nuove condizioni al deal. E da Bruxelles la Commissione Ue aveva lanciato segnali di contrarietà all’interferenza del Governo spagnolo.
Il caso, che per tanti versi somiglia a quanto sta accadendo in Italia sul dossier UniCredit-BancoBpm, pare destinato ad aprire contenziosi giudiziari. A meno che Bbva non decida di rinunciare all’offerta, allineandosi ai desiderata del Governo.
La contrarietà della politica
Fin dall’annuncio dell’operazione a maggio del 2024, vari ministri dell’esecutivo spagnolo si erano schierati pubblicamente contro l’operazione criticando il rischio della formazione di un oligopolio bancario (Bbva-Sabadell avrebbe una quota di mercato vicina al 25%, così come Caixa e Santander) e i rischi occupazionali che avrebbero riguardato soprattutto la regione della Catalogna dove ha sede il Banco Sabadell. A rafforzare la sensazione che il Governo fosse orientato ad avere l’ultima parola sul deal, ponendo condizioni penalizzanti per Bbva, era stata anche l’inedito scelta del Ministero dell’Economia che a maggio aveva promosso una consultazione pubblica tra tutti i cittadini spagnoli (non solo clienti o dipendenti delle banche, ma chiunque) a cui era stato chiesto di dare un parere personale sull’operazione.
Fonte: Il Sole 24 Ore