Dal Mic l’interpello per 175 incarichi di direzione per musei e soprintendenze

Dal Mic l’interpello per 175 incarichi di direzione per musei e soprintendenze

La Direzione generale Risorse Umane e Organizzazione del Ministero della Cultura ha pubblicato la procedura di selezione per il conferimento di 175 incarichi dirigenziali di seconda fascia per l’amministrazione centrale e periferica del ministero, con soprintendenze, musei e istituti culturali di tutta Italia. L’interpello ha l’obiettivo di selezionare candidati in base alla natura e alle caratteristiche degli obiettivi stabiliti, alla complessità della struttura coinvolta, nonché tenendo conto delle attitudini e delle capacità professionali, dei risultati già ottenuti nell’amministrazione di appartenenza e delle relative valutazioni, delle competenze organizzative specifiche possedute e, laddove presenti, delle esperienze pregresse in ruoli di direzione.
La procedura è rivolta a dirigenti appartenenti al ruolo del Ministero della Cultura, nonché i dirigenti di altre pubbliche amministrazioni; nell’istanza dovrà essere specificata la PA di appartenenza. Per partecipare è necessario compilare la domanda online sul sito del MiC disponibile dal 26 maggio 2025 fino alle ore 16.00 del 5 giugno.

Le direzioni in concorso

Si può applicare per un massimo di cinque posizioni dirigenziali allegando il curriculum vitae aggiornato e le ultime schede di valutazione dirigenziale, fino a tre, se disponibili.
La posta in gioco è alta in quanto la procedura conferisce incarichi, della durata massima di tre anni, anche per 23 musei di seconda fascia, alcuni molto visitati come il Pantheon e Castel Sant’Angelo, il Parco archeologico di Ercolano, il Palazzo Reale di Napoli, il Museo storico e Parco del Castello di Miramare, il Complesso monumentale della Pilotta, Villa Adriana e Villa D’Este.
A bando anche tutte le Soprintendenze e l’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library il cui posto di comando era vacante da più di due anni.
Dal MiC promettono che la procedura di selezione si svolgerà entro il 30 giugno, ma questo cronoprogramma fa rimanere perplessi se si considera che la procedura di interpello dei dirigenti di prima fascia che ha riguardato 12 direzioni generali si è conclusa in tre mesi circa.

La posizione del sindacato

Dai sindacati trapela una certa sfiducia riguardo alla tempistica molto ottimista riportata dal MiC. “È una stagione di riorganizzazione del Ministero e questo interpello – dichiarano i coordinatori nazionali della CISL FP MIC, Giuseppe Nolè e Valentina Di Stefano, e il coordinatore nazionale MiC della FLP, Rinaldo Satolli – rappresenta una delle tappe di attuazione di una riforma che presenta criticità che abbiamo rappresentato e tentato di correggere, in parte senza essere ascoltati. Gli ultimi trascorsi sono stati mesi di incertezza, sia sui tempi sia sulle modalità di attuazione della riforma, e i nostri uffici sono molto provati da questa indeterminatezza. Questo percorso si deve concludere quanto prima perciò“. Un concorso di queste proporzioni, aggiungono i sindacalisti, “può essere una opportunità oppure trasformarsi in un clamoroso autogol per il nostro Ministero. Verranno presentate centinaia di domande e ci auguriamo innanzitutto che la procedura sia veloce e gestita con l’attenzione necessaria ad evitare ricorsi che allungherebbero ulteriormente i tempi”. Secondo i rappresentanti sindacali i dirigenti di ruolo attualmente in forze al MiC non basteranno a coprire tutti i posti messi a bando, pertanto è indispensabile contrattualizzare nei prossimi giorni i 14 colleghi che hanno superato corso-concorso per Dirigenti tecnici, di cui Arteconomy si è occupata in passato e destinare incarichi ai funzionari che stanno completando il percorso di formazione della Scuola Nazionale dell’Amministrazione. Oltre all’auspicio di concludere la procedura in tempi rapidi, ci si aspetta anche di poter integrare nuove risorse umane dotate di competenze innovative, in grado di rispondere alle sfide future legate alla cura e alla gestione del patrimonio culturale.

Fonte: Il Sole 24 Ore