Dal Piemonte alla Sicilia, ecco dove l’F35 Usa parla (o parlerà) italiano

Dal Piemonte alla Sicilia, ecco dove l’F35 Usa parla (o parlerà) italiano

L’F35, il caccia multiruolo di quinta generazione prodotto dalla Lockheed Martin, un’azienda statunitense leader nel settore della difesa e aerospaziale, parla sempre più italiano. La Sicilia sarà il primo luogo al di fuori degli Stati Uniti «dove verranno formati i piloti degli F-35», ha annunciato nelle ultime ore il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha presenziato all’International Flight Training School nella base aerea di Decimomannu, a pochi chilometri da Cagliari, alla cerimonia di consegna delle aquile a 16 piloti che hanno appena terminato la fase 1 del loro percorso formativo.

Il centro di assemblaggio a Cameri

L’Italia è anche uno dei due Paesi al mondo (l’altro è il Giappone), fuori dagli Usa, dove vengono assemblati gli F-35. La FACO (Final Assembly and Check Out) di Cameri, in Piemonte, gestita da Leonardo, produce tutti i velivoli F-35A (CTOL) e F-35 (STOVL-Short Take Off and Vertical Landing) destinati rispettivamente all’Aeronautica Militare e alla Marina Militare e tutti gli esemplari ordinati dall’ Olanda. A fine 2014, lo stabilimento italiano è stato prescelto dal Dipartimento della Difesa americano come centro principale per l’Europa per tutte e attività di Heavy Airframe Maintenance Repair, Overhaul and Upgrade (MRO&U) degli F-35.

Il programma italiano sugli F35

Il Documento programmatico pluriennale (DPP) per il periodo 2024-2026 prevede l’acquisizione di ulteriori 25 velivoli F35 e dei relativi motori, equipaggiamenti, aggiornamento periodico e supporto logistico fino a prevedibilmente il 2035, portando la flotta nazionale ad un totale di 115 velivoli. Le ulteriori 25 macchine sono suddivise in 15 F-35A e 10 F-35B, di cui quelle nella versione cosiddetta convenzionale (CTOL, Conventional Take-Off Landing) sono destinate all’Aeronautica Milaitare mentre della versione STOVL (Short Take-Off Vertical Landing) cinque sono destinate alla stessa Forza Armata e cinque alla Marina Militare. Il fabbisogno dell’operazione è pari a 7 miliardi di euro.

Fonte: Il Sole 24 Ore