
«Dalla Germania all’Italia, il riarmo della Nato peserà sui profili di credito dei Paesi Ue»
La decisione presa dalla Nato in occasione del recente vertice dell’Aia di aumentare la soglia della percentuale del Pil da investire nella difesa classica (armi, mezzi, munizioni) al 3,5 entro il 2025 aumenterà i deficit di bilancio e il debito pubblico in tutti i paesi Ue, indebolendo i profili di credito sovrani, a meno che i governi non prendano in considerazione un mix di tagli alla spesa, aumenti delle tasse e finanziamenti congiunti per la difesa.
Gli Stati membri dell’Alleanza atlantica dovranno stanziare, in media ogni anno l’1,3% in più del prodotto interno lordo per raggiungere il nuovo obiettivo di spesa, portando la spesa annuale per la difesa a più di 600 miliardi di dollari (dagli attuali 360 miliardi). È quanto sottolinea un report dal titolo “Raggiungere il target di spesa per la difesa più elevato della Nato peserà sui profili di credito della Ue”, elaborato dall’agenzia di rating europea Scope Ratings. Il più ampio obiettivo di spesa del 5% della Nato include l’1,5% del Pil da destinare a infrastrutture, reti e industria legate alla difesa. Tuttavia, l’impatto sul bilancio rispetto alle entrate varia notevolmente da Paese a Paese.
L’impatto dell’aumento della spesa per la difesa sulla Germania
La Germania (AAA/Stabile) ha finora destinato circa il 10,5% del suo bilancio (1,2% del Pil) alle spese militari. Per raggiungere il precedente obiettivo della Nato del 2% del Pil, il governo si è affidato a un fondo speciale per le spese di difesa di 100 miliardi di euro approvato nel 2022. A seguito dell’emendamento costituzionale del freno al debito della Germania nel marzo 2025, il governo sarà in grado di finanziare l’aumento della spesa per la difesa attraverso un aumento dell’emissione di debito. Senza una significativa riallocazione del bilancio, osserva l’agenzia di rating, ciò comporterebbe un ulteriore indebitamento di oltre 100 miliardi di euro per anno. Se la Germania dovesse finanziare la spesa aggiuntiva senza l’emissione di nuovo debito, il Paese dovrebbe affrontare un maggiore impatto sul bilancio pari a circa il 17% delle entrate del governo centrale. Questo dato è notevolmente più alto rispetto ad altre grandi economie europee come la Francia (AA-/Stabile, 8%), l’Italia (BBB+/Stabile, 7%) e il Regno Unito (AA/Stabile, 3%).
Il caso spagnolo
Senza l’opt-out concordato dall’obiettivo di spesa più elevato, la Spagna (A/Stabile) avrebbe dovuto affrontare il secondo maggiore impatto sul bilancio, pari a circa l’11,4% delle entrate del governo centrale. Allo stesso modo, a causa del suo bilancio militare relativamente ridotto, anche il Belgio (AA-/Negativo) ha chiesto una maggiore flessibilità nel raggiungimento del nuovo obiettivo, in quanto il paese si trova ad affrontare un elevato impatto sul bilancio, pari a circa l’8,7% delle entrate del governo centrale.
Il deficit di spesa per la difesa della Germania è più del doppio di quello dell’Italia
In termini assoluti, il deficit di spesa per la difesa della Germania rimane il più elevato, attestandosi a circa 106 miliardi di dollari all’anno una volta esaurito il fondo speciale per le spese di difesa 100 miliardi di euro, più del doppio di quello dell’Italia (46 miliardi di dollari), della Francia (45 miliardi di dollari), del Regno Unito (41 miliardi di dollari) e della Spagna (37 miliardi di dollari).
Fonte: Il Sole 24 Ore