Dalla scommessa sull’idrogeno ai data center: così gli Emirati cambiano cavallo
Un po’ ovunque nel mondo il sogno fa i conti con la realtà, che è fatta di costi ancora troppo elevati – persino nei Paesi del Golfo Persico, che godono di un irraggiamento solare record – oltre che di complessità tecniche, anche legate alla sicurezza, nelle fasi di trasporto e stoccaggio.
In più ci sono ritardi diffusi nella regolazione e negli Stati Uniti di Trump una drastica riduzione dei sussidi al settore. La domanda non decolla, tanto più in quadro del genere. E i progetti vengono cancellati sempre più spesso, anche dopo l’avvio dei lavori e in qualche caso persino quando godono di fondi statali.
Masdar ne ha preso atto. Ed è ancora in tempo per provare a reagire, puntando verso il nuovo (presunto?) Eldorado dei data center per l’IA. «Oggi – riconosce Al Ramahi – l’idrogeno verde è sotto pressione e il mercato si sta restringendo, un sacco di gente che si era impegnata in questo settore adesso si è ritirata. Noi non l’abbiamo fatto. Ma dobbiamo anche rispettare le dinamiche globali: se voglio produrre ammoniaca verde, oggi chi se la prende?».
Nella vicina Arabia Saudita non c’è più tempo, invece, per cambiare rotta. L’enorme impianto per produrre idrogeno e ammoniaca verde da 2,2 GW di capacità nella futurista città Neom – uno dei cardini del progetto Vision 203o – è ormai costruito per oltre l’80%, con costi peraltro lievitati a 8,4 miliardi di dollari dai 5 miliardi previsti all’epoca della decisione d’investimento (Fid), nel maggio 2023. Ma i clienti – i cosiddetti offtakers – scarseggiano.
Solo TotalEnergies si è impegnata per contratto ad acquistare 70mila tonnellate l’anno di ammoniaca verde, circa un terzo della produzione totale, riferiva Bloomberg lo scorso maggio. Tutto il resto, per non perdere i finanziamenti dalla banche, se l’è dovuto “accollare” Air Products, il socio statunitense che affianca le saudite ACWA Power e Neom Green Hydrogen Company: quando l’impianto entrerà in funzione, si prevede nel 2027, trovare a chi rivenderle rischia di non essere facile.
Fonte: Il Sole 24 Ore