Dall’acqua di mare alla canna da zucchero: così l’Eni premia il futuro dell’energia

Dall’acqua di mare alla canna da zucchero: così l’Eni premia il futuro dell’energia

Il focus sui giovani ricercatori

Il premio Giovane Ricercatore dell’Anno, rivolto a ricercatori che hanno conseguito il dottorato di ricerca in università italiane, è stato assegnato, invece, a Maria Basso (Università degli Studi di Padova), per lo studio dei materiali chiave per affrontare le sfide globali, legate al consumo energetico e alla scarsità d’acqua, con un approccio a basso impatto ambientale, e a Virginia Venezia (Università degli Studi di Napoli Federico II) che ha contribuito a sviluppare strategie innovative per la valorizzazione di biomasse di scarto in materiali multifunzionali utilizzabili negli imballaggi alimentari, nella protezione ambientale e nel recupero di metalli nobili da rifiuti elettronici.

Lo sguardo sui giovani talenti africani

La sezione Giovani Talenti dall’Africa, istituita nel 2017 in occasione del decennale di Eni Award e dedicata ai giovani talenti dal Continente Africano, conferisce, in questa edizione, due premi, assegnati a Asengo Gerardin Mabia dell’Institut National Polytechnique Félix Houphouët-Boigny (Costa d’Avorio) e a Shimaa Farag dell’American University in Cairo (Egitto). I dottorandi vincitori ricevono un premio per potenziare e arricchire la loro attività di ricerca durante il corso di dottorato che stanno frequentando presso le università di appartenenza. La ricerca di Mabia punta sulla valorizzazione dei rifiuti agricoli e agroindustriali in Costa d’Avorio, come detto la melassa di canna da zucchero e le bucce di baccello di cacao, per produrre bioplastica di largo utilizzo. La ricerca di Farag Shimaa mira, invece, a fornire una soluzione innovativa, ecologica ed economica per il trattamento delle acque reflue in Egitto, in particolar modo per la rimozione di metalli pesanti e antibiotici.

 

I premi ai ricercatori e agli esperti del gruppo

Per la sezione Eni for Innovation, che elegge i progetti più innovativi sviluppati da ricercatori ed esperti tecnici Eni, sono stati premiati: Michele Gerolin, Tiberio Grasso, Luigi Miozza, Alberto Moro (EniProgetti); Simone Ambrosini, Andrea Vignali (Eni) per l’idea brevettuale relativa ad un sistema robotico, basato sul processamento in tempo reale dell’imaging acustico mediante algoritmi di visione intelligente, per la rilevazione, localizzazione e caratterizzazione autonoma di anomalie sottomarine; Antonio Amico, Andrea Amoroso, Corrado Fittavolini, Francesca Guarnieri, Alberto Landoni, Nicoletta Panariti, Francesco Ricci (Eni) per la soluzione tecnologica innovativa di un processo integrato per la produzione di biobenzina, con una riduzione stimata delle emissioni di CO2 lungo l’intero ciclo di vita tra il 60% e l’80% rispetto alla benzina tradizionale da fonte fossile; Alfonso Amendola, Giammarco Gioco, Mario Primato, Simone Sala (Eni); Tommaso Audino, Mario Di Marco (Plenitude); Emanuele Martelli (PoliMi) per la soluzione digitale di un sistema di supporto decisionale per valutare, tramite un modello di ottimizzazione, le opportunità di decarbonizzazione in sistemi multi-energetici complessi già a partire dalla fase di studio di pre-fattibilità.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore