Dalle cartelle alle pensioni, si stringe sulla manovra: oggi vertice di maggioranza

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Taglio dell’Irpef: l’ipotesi

C’è poi da definire il taglio dell’Irpef per il ceto medio: l’ipotesi più accreditata – dettata dalla prudenza per garantire l’equilibrio dei conti – è di tagliare la seconda aliquota di due punti, dal 35% al 33%, ma lasciando lo scaglione invariato da 28mila a 50mila euro. Forza Italia però punta al “massimo possibile”, estendendo la misura ai redditi fino a 60mila euro. Meloni e Giorgetti hanno ribadito la richiesta di un contributo alle banche «non punitivo ma necessario», anche per finanziare il taglio Irpef ai redditi fino a 50.000 euro. Dal Dpfp «non si evince se la rimodulazione» dell’Irpef avverrà ’«con l’invarianza del gettito Irpef e, quindi, con aggravio di imposte per alcune fasce di reddito, ovvero mediante l’ampliamento della base impositiva, o, ancora, con l’aumento di gettito di altre imposte oppure con una riduzione del gettito complessivo», ha spiegato la Corte dei Conti nel corso dell’audizione nelle commissioni Bilancio del Senato sul Dpfp.

Il nodo rottamazione

Tra gli altri temi che dividono le forze del centrodestra, c’è quello della rottamazione, fortemente voluta dalla Lega, ma su cui da mesi frena il viceministro dell’Economia Maurizio Leo: anche a via Bellerio ora però è dato per acquisito che ci sarà un ridimensionamento, passando dalle 120 rate in 10 anni proposte inizialmente, a una rateizzazione su 8 o 9 anni, con un versamento minimo di 50 euro per accelerare la sanatoria sulle piccole cifre.

L’Ires premiale, introdotta lo scorso anno per l’imprenditoria virtuosa che fa utili ma investe in occupazione e innovazione, scade a fine anno e certamente sarà rinnovata. A questo si aggiunge il nuovo incentivo che supererà Industria 4.0 e Transizione 5.0 che non hanno funzionato appieno. Si tratterà – parole del ministro delle Imprese Adolfo Urso – di una misura «più flessibile, libera dai vincoli europei che escludono le industrie più energivore, quelle che hanno più bisogno, e sarà finanziata con risorse nazionali, in maniera duratura, in modo che le imprese possano programmare».

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Fonte: Il Sole 24 Ore