Dalle imprese che esportano o importano armi al peso dell’export sul fatturato, i numeri dell’industria della difesa

Mentre il tema degli armamenti, connesso a quello della sicurezza e al proliferare delle aree di crisi, dal Medio oriente all’Ucraina, è sempre più sotto la lente dell’opinione pubblica, il Segretario generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti, Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, è intervenuto giovedì 11 aprile in audizione davanti alle commissioni riunite Difesa e Affari esteri e comunitari.

L’obiettivo dell’intervento è stato quello di fornire alle Commissioni le informazioni ritenute utili per l’esame del disegno di legge di modifica della legge 185 del 1990, che regola le norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento.

Oltre 400 le imprese che possono esportare o importare armamenti

Portolano ha fornito due numeri che possono aiutare a farsi un’idea di quello che c’è dietro al tema armamenti. Il primo: le imprese iscritte al Registro, ovvero quelle che possono effettuare operazioni di esportazione, importazione, e transito di materiale di armamento, sono 414, mentre le voci, riferite alle liste dei materiali di armamento depositate, sono oltre 190.000. Secondo dato fornito dal generale: la competitività delle industrie della Difesa, ha ricordato Portolano, si misura in campo internazionale, anche in considerazione del fatto che circa il 70% del loro fatturato è legato alle esportazioni.

Il Registro nazionale delle imprese

Il Segretariato generale della Difesa e la Direzione nazionale degli armamenti ha tre funzioni principali: si occupa della tenuta del Registro nazionale delle imprese; gestisce i programmi di coproduzione internazionale e rende pareri per il rilascio delle autorizzazioni. Le autorizzazioni a effettuare operazioni di esportazione, importazione, e transito di materiale di armamento possono essere rilasciate solo agli iscritti a questo registro. Le imprese iscritte al registro hanno l’obbligo di depositare anche la lista dei materiali di armamento che possono costituire oggetto di esportazione, codificati secondo standard condivisi in ambito europeo. Di qui i numeri forniti da Portolano. Una commissione interministeriale, presieduta da un magistrato del Consiglio di Stato, ha il compito di deliberare in merito all’iscrizione al registro delle imprese che ne hanno fatto richiesta.

In corso riflessione su revisione del quadro normativo che regola gli accordi tra governi

Portolano ha ricordato che uno degli strumenti più promettenti ed efficaci per offrire opportunità di business all’industria della difesa nazionale sono gli accordi “Government to Government” (G2G). «Colgo l’occasione per condividere, in questo consesso, che è in corso, in ambito difesa, una riflessione sull’opportunità di procedere a una revisione del quadro normativo che regola gli accordi G2G», ha affermato.

Fonte: Il Sole 24 Ore