
Dalle lune della Terra una possibile riserva di minerali
Un anno fa circa, la Terra ha avuto per un paio di mesi due lune, non una sola come siamo abituati a pensare. La seconda, temporanea e non visibile a occhio, era un piccolo asteroide, 10 metri di diametro, nominato 2024 PT5 dagli specialisti del settore. È stato semplicemente catturato dall’attrazione gravitazionale del nostro pianeta che ha deviato la sua orbita per un po’ di giorni, facendolo ruotare attorno a noi, per poi lasciarlo andare.
Una minaccia sotto osservazione
Non è la prima volta che succede: nel 2020, in febbraio, si ebbe lo stesso fenomeno, due Lune per la Terra, grazie a un asteroide molto piccolo, diciamo tre metri di diametro e qualcosa di simile si osservò altre volte più indietro negli anni.
Questi asteroidi, come tutti gli altri che sono visibili ai telescopi, sono d’occhio dalle agenzie spaziali, compresa quella europea, perché possono essere un serio pericolo per noi se si schiantano a Terra.
Prove di estrazione
Nessuno però ha sinora pensato di sfruttare questa opportunità per compiere la prova generale di cattura ed estrazione di minerali preziosi dall’asteroide stesso, l’asteroid mining, di cui si parla da diversi anni. Questi corpi celesti sarebbero una riserva naturale di minerali che qui sulla Terra o scarseggiano o sono preziosi.
Minerali preziosi
A prezzi attuali il valore dei minerali contenuti in una sola di queste rocce che viaggiano nello spazio è incredibile: almeno un cento miliardi di dollari per asteroide in platino, oro, cobalto e soprattutto litio.
Fonte: Il Sole 24 Ore