
Dalle mamme lavoratrici alle ristrutturazioni in casa, ecco tutti i bonus della manovra
Bonus mamme rafforzato. Per le mamme lavoratrici dipendenti ed autonome con due figli e fino al mese del compimento del decimo anno da parte del secondo figlio, è riconosciuta dall’Inps, a domanda, una somma, non imponibile ai fini fiscali e contributivi, pari a 60 euro mensili (contro i 40 euro del 2025), per ogni mese o frazione di mese di vigenza del rapporto di lavoro o dell’attività di lavoro autonomo, da corrispondere alla madre lavoratrice titolare di reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro su base annua. La prima bozza della manovra conferma dunque le anticipazioni circolate nei giorni scorsi.
Confermati i bonus casa
Tutte le agevolazioni per la ristrutturazione della casa vengono prorogate nel 2026 esattamente come vigenti nel 2025, compreso il bonus mobili e grandi elettrodomestici. Per i titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale (in pratica sulla prima casa) il bonus ristrutturazioni sarà del 50% nel 2026 scendendo al 36% nel 2027. Per tutti gli altri immobili sarà del 36% nel 2026 scendendo al 30% nel 2027. In caso di ristrutturazione viene quindi confermato anche lo sconto del 50% su arredi e grandi elettrodomestici, con tetto di spesa da 5.000 euro.
Contributo a genitori separati e divorziati
Al fine di garantire un sostegno abitativo ai genitori separati o divorziati non assegnatari dell’abitazione familiare di proprietà con figli a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, nello stato di previsione del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, è istituito un Fondo con una dotazione di 20 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026. Un successivo decreto, di concerto con il Mef, definirà criteri e le modalità per l’erogazione dei contributi.
Ai neodiplomati arriva la “Carta Valore”
A decorrere dal 2027, è assegnata, nell’anno successivo a quello del conseguimento del diploma, una Carta elettronica denominata “Carta Valore” ai soggetti che, a partire dall’anno 2026, hanno conseguito, non oltre l’anno di compimento del diciannovesimo anno di età, il diploma finale presso istituti di istruzione secondaria superiore o equiparati. La Carta assegna un credito utilizzabile nell’anno successivo a quello del conseguimento del diploma al fine di consentire l’acquisto di biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici anche in formato digitale, musica registrata, strumenti musicali, prodotti dell’editoria audiovisiva, titoli di accesso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali, nonché per sostenere i costi relativi a corsi di musica, di teatro, di danza o di lingua straniera. La Carta è concessa nel rispetto del limite massimo di spesa di 180 milioni di euro annui.
Per imprese ammortamenti fino a 220%
Arriva per le imprese la possibilità di ammortizzare al 180% gli investimenti in innovazione digitalizzazione ed energia, con la possibilità di arrivare al 220% per gli importi finalizzati alla realizzazione di obiettivi di transizione ecologica con riduzione dei consumi energetici. I due meccanismi sono previsti dalla norma pro-imprese, inserita nel testo della manovra. L’agevolazione, definita “Nuova Transizione 5.0” è di fatto un iperammortamento che cala in base al valore degli investimenti ma supera i vincoli del green Deal che ne avevano limitato l’applicazione ai settori energivori, spingendo così con un’extra deduzione obiettivi di risparmio energetico ma anche investimenti in autoproduzione da fonti rinnovabili, compresi gli impianti di stoccaggio.
Fonte: Il Sole 24 Ore