Dall’Eliseo al carcere: ecco perché Sarkozy difficilmente eviterà la prigione

Dall’Eliseo al carcere: ecco perché Sarkozy difficilmente eviterà la prigione

Difficilmente potrà evitare il carcere, Nicolas Sarkozy. L’ex presidente della repubblica francese, assolto dalle accuse principali e condannato per associazione a delinquere nel processo sui finanziamenti illeciti di Mu’ammar Gheddafi alla sua campagna elettorale del 2007 – dei quali non è stata trovata la prova – ha ricevuto in primo grado una condanna a cinque anni di reclusione, comunque esecutiva entro poche settimane. Neanche l’appello potrà sospendere la pena.

La sentenza è destinata a far discutere. I giudici del tribunale di Parigi hanno condannato per falso, corruzione passiva (ha accettato 500mila euro), per riciclaggio aggravato e per traffico di influenze l’ex segretario generale dell’Eliseo, Claude Gléant (sei anni di prigione, e 250mila euro di ammenda); per associazione a delinquere l’ex ministro Brice Hortefeux (due anni di braccialetto elettronico, e 50mila euro di ammenda); per corruzione passiva e riciclaggio aggravato l’ex capo gabinetto di Gheddafi Bechir Saleh (cinque anni, un’ammenda da quattro milioni di euro e un’interdizione a gestire imprese anche private per quindici anni); per riciclaggio aggravato, corruzione e traffico di influenze l’intermediario Alexandre Djourhi (sei anni di prigione, tre milioni di ammenda, e un’interdizione per quindici anni); per riciclaggio aggravato e complicità in traffico d’influenze il banchiere svizzero Wahib Nacer (quattro anni, un’ammenda da due milioni, e un’interdizione per cinque anni, oltre alla confisca di tre polizze vita e un’autovettura); per riciclaggio aggravato il miliardario saudita Khaled Bughsan (tre anni e quattro milioni di ammenda).

Tutti però assolti, compreso il tesoriere della campagna presidenziale Eric Woerth, dall’accusa di finanziamento illecito: il tribunale ha accertato che fondi libici sono arrivati in Francia, ma non è riuscito né a provare né a smentire che siano stati incassati dal comitato elettorale. Probabilmente «falsa» è stata giudicata la nota firmata dall’ex ministro degli Esteri libico Moussa Koussa su versamenti per 50 milioni e rivelata dalla stampa. Sarkozy è stato quindi condannato per associazione a delinquere: la sentenza ha ritenuto che è «impossibile che Guéant non abbia informato Nicolas Sarkozy al suo ritorno, se fosse stato oggetto di una manovra». Guéant e Hortefeux, inoltre, «non hanno potuto evitare di rendere conto a Nikolas Sarkozy» dell’incontro con Abdallah al-Senoussi, il cognato di Gheddafi condannato per l’attentato al volo francese UTA 772, nel quale sono morti 142 francesi.

La condanna dell’ex presidente è arricchita da un’ammenda per 100mila euro e l’interdizione dai diritti politici, civili e familiari per cinque anni e l’ineleggibilità per cinque anni. La sanzione, pur derivando da una sentenza di primo grado, non è sospesa, e non potrà essere sospesa neanche in caso di appello. Il 13 ottobre l’ex presidente sarà convocato dal tribunale che definirà la data di inizio dalla detenzione, entro quattro mesi con la possibilità di un ritardo per rilevanti ragioni personali. La decisione è stata giustificata dai giudici dai «fatti di una gravità eccezionale» commessi dall’ex presidente «di natura tale da alterare la fiducia dei cittadini in coloro che li rappresentano».

Fonte: Il Sole 24 Ore