Dazi, stop alla web tax, acciaio: oggi il vertice tra Usa e Ue

Dazi, stop alla web tax, acciaio: oggi il vertice tra Usa e Ue

L’accoglienza non è stata calorosa. L’arrivo di Donald Trump in Scozia, dove è stato impegnato ieri in una partita di golf con il figlio Eric e l’ambasciatore americano Warren Stephens nel campo storico di Turnberry, sulla costa, acquistato nel 2014, è stato accompagnato dalle proteste di manifestati in tutto il Regno Unito. Centinaia di persone si sono radunate fuori il consolato di Edimburgo accusando il primo ministro Keir Starmer di essersi «sottomesso» al presidente Usa con l’accordo commerciale siglato qualche settimana fa.

«We don’t negotiate with fascists», «Noi non negoziamo con i fascisti», recitava il cartello di un’adolescente sulle strade della capitale della Scozia, ma proprio i negoziati resteranno al centro del viaggio del presidente Usa, legato al paese dove è nata la madre, Mary Anne MacLeod, originaria dell’isola di Lewis e dove intende inaugurare nuovi campi da golf. Mescolando business e politica, lunedì Trump vedrà Starmer, con l’obiettivo dichiarato di «perfezionare» l’intesa di maggio – prospettiva che inquieta i britannici – mentre è previsto un incontro anche con il primo ministro scozzese John Swinney. Le attese sono però tutte rivolte ai colloqui di oggi pomeriggio, quando il presidente Usa incontrerà la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

La speranza dell’Unione europea è quella di strappare un «sì» definitivo a Trump, che prima della partenza ha fissato al 50% la probabilità di una chiusura positiva delle trattative: non molto, tenuto conto degli sforzi diplomatici degli ultimi giorni e del sì sostanziale, ma tecnico, dei negoziatori di entrambe le parti.

«Ambiguità strategica»

Il gioco negoziale di Trump, molto legato alla sua esperienza in campo immobiliare e poco interessato agli effetti politici (e finanziari) delle sue dichiarazioni, potrebbe aver di nuovo giocato un ruolo: una sorta di «ambiguità strategica», trasferita in ambito commerciale, che sarebbe stata usata – sembra – anche nelle recenti trattative con il Giappone, dove alcuni termini dell’intesa sono state modificate all’ultimo momento. Trump avrebbe fatto riferimento a «20 punti critici, forse» dell’intesa, che vorrebbe modificare. È ben consapevole però che «sarebbe in realtà l’accordo più importante di tutti».

Fonte: Il Sole 24 Ore