Dazi Usa sui farmaci, la Ue ostenta sicurezza: tutelati da intesa sul tetto del 15%
BRUXELLES – La Commissione europea ha reagito con voluta calma all’annuncio americano di nuovi dazi, questa volta fino al 100%, contro i prodotti farmaceutici. Secondo l’esecutivo comunitario, il provvedimento deciso dalla Casa Bianca non riguarda i medicinali europei, perché l’accordo economico firmato dalle parti in estate prevede dazi massimi del 15%. La stessa reazione è giunta dal governo giapponese, anch’esso firmatario di una recente intesa con Washington.
In un comunicato pubblicato ieri mattina, la Commissione europea ha subito ricordato il contenuto dell’intesa con la Casa Bianca, che precisa al punto 3: «Gli Stati Uniti intendono garantire tempestivamente che l’aliquota tariffaria (…) applicata alle merci originarie dell’Unione europea soggette alle misure di cui alla Sezione 232 sui prodotti farmaceutici, i semiconduttori e il legname, non superi il 15%».
Da Hanoi, il commissario al Commercio Maroš Šefčovič ha poi commentato: «C’è un chiaro impegno da parte degli Stati Uniti affinché i prodotti farmaceutici siano mantenuti sotto il limite massimo del 15% onnicomprensivo, come abbiamo negoziato e inserito nella dichiarazione congiunta» di questa estate. Fino ad ora «devo dire che sia gli Stati Uniti che l’Unione europea stiamo rispettando tutti gli impegni derivanti da quella dichiarazione congiunta».
L’Unione «è l’unico partner commerciale ad aver raggiunto questo risultato con gli Stati Uniti», ha voluto precisare da Bruxelles un portavoce comunitario, in risposta indiretta alle critiche delle ultime settimane rivolte contro Bruxelles per via di un accordo controverso. In realtà, anche Tokyo ieri si è potuta dire tranquilla, riferendosi a una intesa con Washington, secondo la quale i dazi americani su chip e farmaci giapponesi non potranno essere superiori a quelli adottati contro le merci europee.
La presa di posizione da Bruxelles e da Tokyo è giunta dopo che su Truth Social il presidente Donald Trump ha annunciato che a partire dal 1° ottobre prossimo, «applicheremo una tassa del 100% su tutti i prodotti farmaceutici di marca o brevettati, a meno che un’azienda non costruisca un proprio stabilimento farmaceutico in America». L’annuncio conferma lo spirito protezionistico della nuova amministrazione, con l’obiettivo nei fatti di reindustrializzare l’economia americana.
Fonte: Il Sole 24 Ore