Ddl Bilancio: nuovo altolà delle imprese al payback su farmaci e dispositivi medici

Ddl Bilancio: nuovo altolà delle imprese al payback su farmaci e dispositivi medici

“Occorre eliminare o ridurre fortemente le barriere non tariffarie che comprimono la spesa, a partire dal payback, migliorare le condizioni e i tempi di accesso ai farmaci, mantenere la possibilità per le aziende di praticare sconti, anche confidenziali, al Ssn in forma cash, per non penalizzare l’Italia nei confronti internazionali dei prezzi”. Lo ha detto il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, nell’audizione sul ddl Bilancio alle commissione riunite Bilancio di Camera e Senato riconoscendo “il percorso costruttivo” intrapreso dall’attuale legislatura. Secondo Cattani “è necessario e urgente aumentare il tetto della spesa per acquisti diretti dell’1% o quantomeno dello 0,5%, escludere dalla spesa soggetta al tetto i plasmaderivati e introdurre da subito meccanismi value-based di misurazione della spesa all’interno del percorso terapeutico”. “Una logica in investimento e di reale efficienza – continua – che può consentire di avviare un percorso di superamento del meccanismo stesso del payback, potrà essere completata nell’ambito del Testo unico sulla legislazione farmaceutica, che rappresenta una opportunità molto positiva di modernizzazione del sistema”.

Dispositivi medici: aggiornare i fabbisogni in tempo reale

Per Fabio Faltoni, presidente di Confindustria Dispositivi Medici, “l’aumento del tetto di spesa per i dispositivi medici dal 4,4% al 4,6% per il 2026 è indiscutibilmente necessario: rappresenta un significativo e atteso segnale da parte del Governo, una risposta concreta, seppur parziale e di breve respiro, alle richieste del settore”. Un passo avanti, ma non basta. “È un ritocco – spiega – che non cambia nei fatti l’inadeguatezza di un tetto fissato oltre dieci anni fa, che resta assolutamente insufficiente rispetto al reale fabbisogno del settore, che si attesta tra il 6 e il 6,5% se scomputiamo dal calcolo i servizi e le grandi apparecchiature, e sale oltre il 7% se li includiamo”. Per Faltoni occorre “istituire da subito uno standard di monitoraggio in grado di calcolare e aggiornare in tempo reale i fabbisogni e, chiuso il quadriennio 2015-18, mettere fine al meccanismo folle del payback che si autoalimenta di anno in anno anche rendendo permanente il Tavolo sul payback avviato dal ministero dell’Economia lo scorso marzo”.

Gimbe: crescita solo nel 2025, poi buio pesto

“L’apparente aumento delle risorse maschera un definanziamento strutturale: tra il Fondo sanitario nazionale (Fsn) effettivo e quello che si sarebbe ottenuto mantenendo il livello di finanziamento stabile al 6,3% del Pil nel 2022, si registra un gap cumulato di 17,5 miliardi nel periodo 2023–2026”. Lo afferma il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, nell’audizione sul ddl Bilancio alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, sottolineando che “a fronte di miliardi sbandierati in valore assoluto, la sanità pubblica ha perso in quattro anni l’equivalente di una legge di bilancio, mentre per cittadini e Regioni crescono liste di attesa, spesa privata e diseguaglianze di accesso”. Il boom di risorse, aggiunge Cartabellotta “riguarda esclusivamente il 2026, quando il Fsn crescerà di € 6,6 miliardi (+4,8%) rispetto al 2025, grazie a 2,4 miliardi previsti dalla manovra 2026 e, soprattutto, a 4,2 miliardi già stanziati con le precedenti manovre, in gran parte già allocati per i rinnovi contrattuali del personale sanitario”. “Nel biennio successivo – conclude -la crescita del Fsn in termini assoluti è irrisoria: 995 milioni (+0,7%) nel 2027 e € 867 milioni (+0,6%) nel 2028”.

Fnopi: positive le misure per gli infermieri

“Esprimiamo apprezzamento per le previsioni contenute nella legge di Bilancio 2026, che dimostrano attenzione sui problemi della sanità in Italia e un segnale concreto verso le professioni infermieristiche”. Lo afferma Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) nell’audizione delle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato sul ddl Bilancio, sottolineando che “le misure previste rappresentano un importante riconoscimento dell’essenzialità e del valore del ruolo degli infermieri all’interno del Servizio sanitario nazionale, collocandosi nel solco della continuità rispetto a quanto già previsto dalla scorsa manovra”. La Fnopi accoglie “positivamente la previsione di aumenti retributivi attraverso l’ulteriore incremento dell’indennità di specificità infermieristica, da 285 a 480 milioni, nonché la tassazione agevolata con imposta sostitutiva al 15% sui compensi erogati per prestazioni aggiuntive svolte dal personale sanitario”.

Fonte: Il Sole 24 Ore