Ddl Soprintendenze, via libera del Senato: così si allentano i vincoli sulle autorizzazioni paesaggistiche

Ddl Soprintendenze, via libera del Senato: così si allentano i vincoli sulle autorizzazioni paesaggistiche

Gli interventi di lieve entità non saranno sottoposti al parere della Soprintendenza e dipenderanno solo dagli enti territoriali, previa verifica di conformità con gli strumenti di pianificazione urbanistica conformati o adeguati alle previsioni del piano paesaggistico e qualora siano previste specifiche prescrizioni d’uso. Si tratta di uno dei punti cruciali del disegno di legge delega al governo per la revisione del Codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica, licenziato dal Senato. Il testo sul quale è stata forte l’iniziativa della Lega che aveva provato già in precedenza a modificare la disciplina mira a contemperare, secondo i proponenti, le esigenze di tutela del patrimonio culturale con la semplificazione dei procedimenti amministrativi in materia di paesaggistica.

Spazio di intervento per il MiC

L’esecutivo dovrà innanzitutto garantire il coordinamento normativo con la disciplina generale in materia di procedimento amministrativo di cui alla legge 241/1990. E questo anche in riferimento al silenzio assenso nell’ambito del procedimento di autorizzazione paesaggistica, per il rilascio del parere da parte delle Soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio in relazione agli interventi da eseguirsi su immobili e aree sottoposte a tutela dalla legge o in base alla legge. Tra le novità anche quella che avoca alla competente direzione generale del ministero della Cultura il parere sull’autorizzazione paesaggistica relativa a infrastrutture strategiche e di preminente interesse nazionale.

Infrastrutture danneggiate da calamità

Dovranno essere individuate poi nell’ambito dell’esercizio della delega le tipologie di intervento, di prevenzione del rischio idrogeologico, idraulico e sismico, di rafforzamento della sicurezza del patrimonio culturale ed il ripristino delle infrastrutture danneggiate a seguito di calamità naturali, alle quali applicare una specifica disciplina procedimentale semplificata. Infine, il legislatore delegato demanda al MiC di adottare linee guida per assicurare l’esercizio uniforme delle azioni di tutela a livello nazionale, anche con riferimento al regime del supplemento istruttorio e alla chiara distinzione tra interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica, interventi di lieve entità soggetti a procedimento autorizzatorio semplificato ed interventi soggetti al regime autorizzatorio ordinario.

Borgonzoni: un passo verso la semplificazione

Di un «passo fondamentale» parla la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni dopo l’approvazione del testo che passa ora alla Camera dei deputati. Questo «consentirà di semplificare davvero le procedure di autorizzazione paesaggistica, senza mai abbassare il livello di tutela del nostro patrimonio. Attesa da tempo da enti locali, cittadini e imprese, la riforma poggia su principi chiari: meno burocrazia, maggiori certezze, regole finalmente omogenee in tutta Italia», Al centro della legge, spiega Borgonzoni, «il binomio tutela-semplificazione. Il governo dovrà adottare i decreti legislativi delegati entro dodici mesi: basta norme lasciate sulla carta, i tempi saranno certi e trasparenti. Uno degli obiettivi è la certezza nell’applicazione del silenzio assenso, già esistente, anche nelle procedure di autorizzazione paesaggistica, per evitare interpretazioni soggettive e ricorsi».

Fonte: Il Sole 24 Ore