De Wave fa shopping, acquisite quattro aziende e ricavi a 450 milioni
De Wave, gruppo genovese guidato da Riccardo Pompili e specializzato nella fornitura di arredi e ambienti per navi e grandi yacht, prosegue il suo percorso di crescita per linee esterne, iniziato nel 2021. L’azienda ha appena chiuso l’acquisizione di quattro imprese che formeranno un hub italiano della filiera cantieristica.
Il valore economico dell’operazione non è stato reso noto ma, secondo rumors di mercato, l’investimento complessivo si aggira sui 50 milioni di euro. A questi se ne aggiungeranno altri 50 che il gruppo ha inserito nel suo nuovo piano industriale, per sostenere lo sviluppo delle singole realtà.
Entra, dunque, in De Wave, la Ivm di Padova, un (ex) competitor che opera, a sua volta, nel campo della fornitura per navi da crociere, soprattutto, sottolinea Pompili, «nell’allestimento delle aree pubbliche su navi da crociera, sia per il nuovo che per il refit». Le altre aziende acquisite, invece, lavorano nel settore degli yacht e appartengono tutte a un’unico gruppo (pur con ruoli diversi) che si trova a Borgaro Torinese (Torino).
La prima è Electrical Marine che, dal 1980, opera nel settore dell’impiantistica elettrica ed elettronica per la nautica (con sedi anche a Savona e Varazze); la seconda è Om Project, attiva nella carpenteria metallica e nelle movimentazioni elettroattuate, sempre per le barche; infine i Cantieri navali San Carlo, che realizzano imbarcazioni sotto i 24 metri e sportive per il gruppo Azimut Benetti. Per queste tre acquisizioni è arrivato il via libera richiesto, a suo tempo, all’Autorità garante della concorrenza.
Grazie a questi acquisti (che portano 400 nuovi dipendenti), il gruppo genovese punta a raggiungere, nel 2025, 450 milioni di fatturato consolidato (erano 350 nel 2024), con 1.400 dipendenti, sette stabilimenti e 12 sedi operative in nove Paesi. Per sostenere il proprio sviluppo, come si è accennato, il gruppo ha presentato un piano di investimenti del valore totale di 50 milioni di euro, nei prossimi tre anni, con cui saranno avviati lavori di ampliamento della capacità produttiva in diversi stabilimenti e si attueranno investimenti per l’acquisto di nuovo equipment e per lo sviluppo tecnologico, guardando anche a un’ulteriore crescita per linee esterne; «nel caso in cui – dice Pompili – si rilevassero aziende strategiche in grado di portare ulteriore valore aggiunto».
Fonte: Il Sole 24 Ore