
Death Stranding 2, il corriere dell’apocalisse è tornato, più emozionante che mai
Hideo Kojima pare che abbia scelto all’ultimo di modificare parti della sceneggiatura dopo i test perché i feedback dei giocatori erano troppo positivi. Il suo «Death Stranding 2: On the Beach» (per ora solo su PS5) sarebbe stato troppo convenzionale. Mentre lui, creatore di «Metal Gear Solid» e forse l’autore di videogiochi preferito di Hollywood, lo voleva più polarizzante, più emozionante, diverso insomma da ogni videogioco. Sulla diversità però non c’erano grandi rischi. Il seguito di «Death Stranding» concettualmente è «Death Stranding»: non ci sono innovazioni ma resta qualcosa di straordinario e unico nel panorama videoludico.
Cosa ci è piaciuto
Come un pifferaio magico Kojima riporta i videogiocatori a trasportare pacchi – proprio così – in un bizzarro universo post-apocalittico dove tutto è connesso tranne l’umanità, dove la vita e la morte si toccano mentre gli esseri umani restano isolati. A differenza di altri videogiochi si avanza, si resiste, si ricostruisce, si compiono gesti quotidiani che assumono significati sacrali. Quella di Kojima non è un’apocalisse rumorosa, non ci sono zombie, urla e caos: è una fine del mondo cupa e silenziosa. Giocare a «Death Stranding» vuole dire guardare dritto negli occhi la solitudine del videogiocatore. Di un videogiocatore che non c’è purtroppo quasi più, perché i giochi visionari di Kojima non sono per tutti. Sono amati alla follia da chi cerca una storia, da chi vuole perdersi ed essere sorpreso, da chi cerca personaggi stravaganti e connessioni, da chi vuole essere stupito, perché in fondo i videogiochi sono macchine per unire i puntini. A quel videogiocatore «Death Stranding 2» piacerà moltissimo.
Il cast, i pacchi e la poesia
A partire dal cast. Ritroviamo Norman Reedus nei panni del personaggio principale, Sam Porter Bridges. Léa Seydoux è sempre Fragile, ora a capo dell’operazione Drawbridge, mentre Troy Baker riprende il ruolo di Higgs, l’antagonista del primo gioco. Si aggiungono Elle Fanning, che interpreta Tomorrow, un nuovo personaggio che sembra avere una sorta di connessione con la spiaggia; Shioli Kutsuna, che invece è Rainy, un’agente del Drawbridge che è incinta; e Luca Marinelli, che ha il nome di Neil, un contrabbandiere messicano che si concede un po’ di cosplay di Solid Snake. Ritroviamo, come nel primo episodio, i cameo di alcuni dei registi preferiti di Kojima e una scrittura più attenta a riflettere sull’impatto delle pandemie e sui rischi di estinzione. Siamo sempre di fronte a un’opera che vuole essere visionaria o incomprensibile, o entrambe le cose. Che guarda come nessuno prima d’ora al cinema, alla musica e alla televisione. E difatti è già pronto un film live-action in uscita, realizzato in collaborazione con A24, e un tour musicale, il «The Strands of Harmony World Tour», che toccherà 19 città e presenterà la musica del gioco, eseguita da un’orchestra e cantanti dal vivo.
Gameplay e trama
Il gameplay non cambia ma viene arricchito. Siamo di fronte a un simulatore di consegna di pacchi in un mondo apocalittico, distopico e simbolico da fantascienza degli anni Settanta. Il vero valore aggiunto sono i personaggi e i filmati che ti trascinano ancora di più in una trama che è intimamente esilarante e surreale. Per questo è bene ricordare dove eravamo rimasti.
Il gioco riprende 11 mesi dopo gli eventi del primo «Death Stranding»: Sam Porter Bridges ha ufficialmente completato la connessione degli Stati Uniti, trasformatisi nella United Cities of America (UCA), ma ha abbandonato il governo e l’organizzazione Bridges, portando con sé il BB noto come Lou, che ora è cresciuto. La sua vita solitaria con il piccolo viene interrotta. Una nuova organizzazione, Drawbridge, guidata da Fragile, vuole riconnettere il resto del mondo. Per farlo ci si sposta con una base mobile gigante chiamata DHV Magellan, che sembra uscita dai film di «Alien». Dopo il Messico, la destinazione è l’Australia. Buon viaggio e ricordatevi di farvi la doccia (chi ha giocato a «Death Stranding» sa, ndr).
Fonte: Il Sole 24 Ore