
Debutto sulle Dolomiti per l’Aman Rosa Alpina
Che siano cime innevate, verdi pascoli o ancora i colori caldi dell’autunno con l’Enrosadira in tutta la sua bellezza, lo sguardo resta inebriato quando, aperte le finestre, ci si ritrova davanti quelle straordinarie cime dolomitiche: Lagazuoi, Piz Cunturines e Varella. E poi non lontano ancora il profilo del Sas de Pütia, del Gherdenacia, del Sassongher e del Sella. Alla sorprendente natura aggiungi una tradizione di ospitalità ladina che da oltre tre generazioni ha fatto di San Cassiano, piccolo borgo dell’Alta Badia in Alto Adige, una meta d’elezione del turismo mondiale. E’ la storia del Rosa Alpina, già Relais & Chateaut, uno dei più antichi hotel dell’Alto Adige che da oggi, dopo un restyling di oltre due anni, inizia un nuovo corso diventando Aman Rosa Alpina, con il celebre brand che dopo Venezia arriva sulle Dolomiti (ndr il prossimo è Roma). Dell’antico hotel alpino, edificato nella sua parte storica nel 1939, non resta nulla, trasformato completamente in un moderno e raffinato hotel di design. L’architetto Jean-Michel Gathy di Denniston, che firma il restayling, ha ripensato completamente gli spazi mantenendo il delicato equilibrio tra innovazione e rispetto per l’ambiente alpino. Legno, pietra naturale e accenti in metallo nero caratterizzano il nuovo design, con una lobby a doppia altezza che accoglie gli ospiti in un’atmosfera raffinata, dominata dalle vette dolomitiche.
La cessione e lo sviluppo
Cinque anni fa la famiglia Pizzini, con Hugo e Ursula ancora alla guida della struttura, ha ceduto il 49% dell’attività all’imprenditore Vladislav Doronin, presidente e amministratore delegato di Aman, brand sinonimo di ospitalità e lifestyle di ultra-lusso, con l’obiettivo di preservare il luogo, le tradizioni ma anche di ampliarne gli orizzonti. «Il progetto con Aman è nato quasi per caso – sottolinea Ugo Pizzinini – dopo che Doronin, giunto al Rosa Alpina, prima come ospite, è poi divenuto amico e socio. L’accordo l’ho siglato pensando ai miei figli che all’epoca erano piccoli. Dopo 20 anni possiamo rilevare l’intera proprietà, oppure vendere oppure ancora scegliere di continuare la joint venture. Insomma si vedrà. Per ora questa transizione è un passo importante ma lo abbiamo ponderato e sono soddisfatto del lavoro fatto fin qui. La collaborazione con Aman ci consente di onorare l’eredità della nostra famiglia unendoci a un marchio rinomato per l’attenzione ai dettagli e il rispetto del luogo. La nostra natura, lo spirito della regione, l’autenticità e l’eccellenza che ci ha sempre caratterizzato restano immutati e i nostri ospiti la ritroveranno sempre».
La nuova struttura
Ugo Pizzinini ha seguito in prima persona la ristrutturazione ( per l’investimento si parla di quasi 60 milioni di euro) ponendo l’accento su alcuni elementi: socialità, vivibilità e sostenibilità. «Avrei potuto fare 78 camere e invece sono 50: prioritari sono gli spazi (in media da 80 mq ma si arriva anche a 150 mq; prezzi medi da 1800/2000 euro a notte) con ampie terrazze, affacci e 33 hanno una sauna. Il riscaldamento dal pavimento è alimentato da centrale idroelettrica». Super innovativa la Spa con tre piscine (una esterna di 22 metri), idromassaggio e una palestra di 220 mq da far invidia a un vero centro sportivo. Per le famiglie con figli c’è una zona giochi per piccoli e una per teenager, tre sale cinema, una zona giochi per adulti con biliardo. E poi ancora per chi decide di fare un late check out ci sono camere a disposizione. Tra le tantissime esperienze e servizi extra lusso (dalle sciate conm maestri alla possibilità di arrivare in elicottero alle cene super gourmet) ci sono anche i pranzi e le cene su misura nei due rifugi privati della famiglia Pizzinini. E in onore della passione di Ugo per il vino c’è ora una cantinetta (35mila bottiglie) per degustazioni. Il personale (100 addetti) è il vero fiore all’occhiello della struttura «perché un servizio di qualità si può dare solo se dispone di personale adeguato – conclude Pizzinini – siamo felici che in questa avventura ci abbiano seguito tutte le prime linee che avevamo e oggi abbiamo un team più che consolidato». Insomma, del vecchio Rosa Alpina resta immutata la grande tradizione, l’alto servizio, la cura per il bello e il gusto «resta soprattutto la nostra natura, quella che ci rende preziosi, i nostri fossili, le nostre atmosfere- aggiunge Ugo Pizzini – a sopratutto il nostro impegno nel preservarla».
Fonte: Il Sole 24 Ore