
Decreto flussi 2026-2028: fabbisogni su base regionale
Il fabbisogno nei settori
È l’agricoltura il settore che chiede il maggior numero di lavoratori extraeuropei: 100mila stagionali e 10mila non stagionali, ogni anno, per la pesca e la filiera agroalimentare. In pratica, 330mila lavoratori stranieri nel triennio. È una domanda superiore rispetto agli ingressi consentiti dall’ultimo decreto flussi 2023-2025, che nasce dalla difficoltà di sostituire i lavoratori che vanno in pensione.
Diminuisce, invece, il fabbisogno indicato dal settore turistico-alberghiero, che ha richiesto 26.400 lavoratori stagionali (8.550 nel 2026, 8.750 nel 2027 e 9.100 nel 2028) e 6.900 non stagionali (2.300 ogni anno). In tutto, 33.300 lavoratori stranieri. «Lo scostamento fra domande e quote, le attese congiunturali e i limiti della normativa ci hanno spinto a ridurre la richiesta di lavoratori», spiega Angelo Candido, capo del servizio sindacale di Federalberghi. «Nonostante le modifiche e le semplificazioni, il sistema dei click day – aggiunge – ha delle criticità strutturali e andrebbe superato, rafforzando e semplificando il canale della formazione dei lavoratori extraeuropei nei Paesi di origine».
Sulla stessa linea Nicola Ciccarelli, vicepresidente di Associazione italiana Confindustria Alberghi (Aica): «Il settore alberghiero – spiega – continua a soffrire di carenza di personale, soprattutto per le figure operative, e l’ingresso di lavoratori extracomunitari può essere una soluzione. Il decreto flussi presenta però ancora alcune criticità legate alla procedura complessa e costosa, ai click day e ai ritardi nei rilascio dei visti». «Peraltro – aggiunge – alla presentazione della domanda, e quindi prima della sua accettazione, è necessario allegare l’asseverazione di un professionista abilitato, che attesti il possesso dei requisiti e della capacità economica necessari per assumere il numero di lavoratori richiesto. È un documento oneroso, che grava sulle aziende indipendentemente dall’esito della procedura, e non sempre è semplice reperire un professionista disponibile, tenendo conto delle responsabilità, anche di natura penale».
Nel settore dell’assistenza familiare, Assindatcolf ha indicato un fabbisogno di 57.536 colf, badanti e baby sitter in tre anni (18.513 nel 2026, 19.262 nel 2027 e 19.761 nel 2028). Un numero che rispecchia i posti resi disponibili nel 2025, suddivisi però fra i 9.500 annuali destinati all’assistenza familiare (previsti dal decreto flussi) e i 10mila extraquota aggiunti solo per il 2025 dal Dl 145/2024 a beneficio di grandi anziani e disabili.
Nell’ambito dei lavoratori non stagionali, l’edilizia è il settore con il maggior fabbisogno di manodopera extra Ue. Ai click day di febbraio per gli ingressi 2025 le richieste sono state quasi 35mila. Per il prossimo triennio Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha indicato un fabbisogno di 18mila lavoratori (6mila all’anno, nel triennio 2026-2028) ma sta anche promuovendo importanti progetti di formazione dei lavoratori stranieri nei Paesi d’origine.
Fonte: Il Sole 24 Ore