
Decreto sicurezza, blocchi stradali non puniti se il disagio è ridotto
Dai blocchi stradali alle misure restrittive per madri e donne incinte, dalle aggravanti a tutela delle forze dell’ordine alle azioni sotto copertura degli agenti segreti. Sul decreto sicurezza interviene ora la Cassazione, con una relazione dell’Ufficio del massimario di 130 pagine, tutt’altro però che meramente compilativa sulle numerose novità di diritto penale sostanziale e procedurale introdotte dal 12 aprile, data di entrata in vigore delle disposizioni poi integralmente confermate in sede di conversione.
In parte certo in maniera felpata, ascrivendo le criticità all’analisi della dottrina, piuttosto che al parere del Consiglio superiore della magistratura o alle primissime richieste di sollevare questione di legittimità costituzionale, in parte però intervenendo anche assumendosi la paternità dei dubbi, la Corte passa in rassegna i contenuti di uno dei più controversi provvedimenti di questo scorcio di legislatura.
Blocchi stradali
A partire da una novità assoluta, da pochi giorni di nuovo al centro delle polemiche in occasione dello sciopero dei metalmeccanici, come il divieto assoluto, sanzionato sul piano penale e non più solo amministrativo, di procedere a blocchi stradali o ferroviari come espressione di dissenso, protesta o forma di lotta sindacale.
La Cassazione osserva allora innanzitutto che la condotta deve essere idonea ad impedire la circolazione su strada ordinaria o ferrata. «Ci si dovrà chiedere – prosegue la Relazione del massimario – in sede di prima applicazione se, per realizzare la descritta fattispecie, debba essere necessaria una turbativa della circolazione tale da bloccare la stessa per un tempo apprezzabile, o possa essere sufficiente anche una condotta idonea a rendere solo più difficoltoso il passaggio degli automezzi o dei treni».
Potrebbe essere il caso di una manifestazione di protesta che rallenti notevolmente il traffico, senza impedire il passaggio dei mezzi, creando rallentamenti significativi o incolonnamenti; oppure, a una singola persona che si collochi al centro di una strada, costringendo gli utenti della stessa a rallentare o anche fermarsi e, quindi, a svolgere manovre per superare l’ostacolo.
Fonte: Il Sole 24 Ore