Diabete: ecco come l’insulina una volta a settimana sta cambiando la vita a oltre un milione di italiani

Diabete: ecco come l’insulina una volta a settimana sta cambiando la vita a oltre un milione di italiani

L’insulina con somministrazione settimanale invece che giornaliera ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nella cura del diabete. Per i pazienti in trattamento con la nuova molecola Icodec le iniezioni passano da 365 l’anno a 52. In Italia il nuovo farmaco è stato approvato il 10 giugno scorso dall’Agenzia Italiana per il Farmaco (Aifa) e il nostro Paese è stato il primo in Europa a rendere disponibile e rimborsabile la terapia. Un’opportunità, questa, che riguarda attualmente circa un milione 300 mila persone, principalmente con diabete di tipo 2, e che comporta un miglioramento della qualità della vita, una potenziale maggiore aderenza terapeutica e anche un beneficio in termini di ridotto impatto ambientale.

In occasione della Giornata Mondiale del Diabete, che si celebra il 14 novembre, a fare il punto su questa evoluzione delle terapie disponibili è la Fand – Associazione Diabetici Italiani, fondata nel 1982 e presente in maniera capillare con 110 sedi su tutto il territorio nazionale e 35mila iscritti.

“L’introduzione della nuova molecola – sottolinea Manuela Bertaggia, presidente Fand – è il risultato dell’impegno continuo nell’innovazione del trattamento del diabete. La partnership realizzata tra istituzioni, società scientifiche e associazioni è una questione cruciale per garantire che le nuove terapie raggiungano rapidamente i pazienti. Si tratta di un passo significativo: offre una gestione più flessibile della malattia. E’ una concreta risposta per chi vive il diabete che può aiutare a migliorare l’aderenza terapeutica e contribuisce a ridurre il peso psicologico associato alla malattia cronica e anche il carico dei caregiver dei pazienti più anziani e non autosufficienti”.

L’accesso alle cure innovative

L’innovazione farmacologica consente di offrire all’SSN e alle Regioni uno strumento efficace per affrontare un’importante sfida di salute pubblica per fronteggiare una patologia cronica in costante aumento. Però – dicono le associazioni che rappresentano i pazienti – deve essere garantito un equo e veloce accesso alla nuova terapia in tutta Italia, senza differenze tra Regioni. “La nuova molecola – afferma la presidente Bertaggia – è stata accolta con entusiasmo da pazienti e clinici. Attualmente il numero di persone a cui può essere prescritto il nuovo farmaco è un milione 300mila, ma sicuramente aumenterà. E questo perché si stima che i diabetici siano in Italia circa 5 milioni e molte persone non sanno di esserlo. Inoltre, la molecola è principalmente utilizzata per il trattamento del diabete di tipo 2, forma caratterizzata da una residua produzione di insulina, ma potrebbe essere in futuro maggiormente estesa anche ai pazienti con il tipo 1, che richiede maggiori controlli dal personale medico proprio perché la produzione di insulina è nulla”.

Fonte: Il Sole 24 Ore