dialogo su Gaza e diritti palestinesi

dialogo su Gaza e diritti palestinesi

La “ripresa” dell’attività internazionale di Leone XIV vede come primo grande appuntamento l’udienza di giovedì 4 settembre del presidente israeliano Isaac Herzog, che poi vedrà anche il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin. L’incontro cade in un momento molto delicato, che coincide con una crescente pressione internazionale verso Tel Aviv, che agisce nei due fronti: aumento dell’espansione militare a Gaza City, azione prevista dalla seconda fase dell’operazione Carri di Gedeone per realizzare gli obiettivi della guerra, e l’approvazione di un nuovo insediamento nella zona E1 che praticamente spacca in due la Cisgiordania, come pure la minaccia di annessione dell’Area C dei Territori Palestinesi, che peraltro è già sotto il pieno controllo di Israele senza essere mai stata formalmente annessa.

Da molti osservatori l’incontro è visto come una “missione impossibile” del Papa americano, ma forse una delle ultime carte della diplomazia internazionale verso Tel Aviv.

Il “giallo” dell’invito a Herzog

La missione a Roma, secondo quanto riferito inizialmente dall’ufficio di Herzog, è stata organizzata dalla Santa Sede: in pratica sarebbe stato il papa a “invitare” il presidente, circostanza di fatto smentita dalla Santa Sede che ha ricordato come sia il Papa ad accettare le richieste di udienze. Il piccolo corto circuito informativo della sera di martedì 3 settembre di per sé cambia poco, ma certamente segnala come l’incontro sia stato preceduto da un intenso scambio di comunicazioni diplomatiche, arrivate non caso dopo alcune tensioni a seguito di dichiarazioni di Leone contro i bombardamenti, la mancanza di cibo per popolazione civile e il progetto di spostamento forzato della popolazione. È passato quasi sotto silenzio a metà agosto un articolo su Middle East Forum Observer in cui si criticava un articolo del gesuita padre David Neuhaus – nato ebreo, professore di sacra scrittura presso il seminario del patriarcato di Gerusalemme dei Latini e in passato vicario patriarcale per i cattolici di lingua ebraica e per i migranti – che sull’Osservatore Romano aveva affrontato il tema “Leggere la Bibbia dopo la distruzione di Gaza”, in cui si affermava che la paola di Dio non può essere usata per giustificare le guerre e le occupazioni. Nel commento sul sito Middle East l’Osservatore Romano veniva definito “antisemita”. Ma la questione delicata è nata dopo che l’articolo è stato rilanciato su X dall’ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede, Yaron Sideman. Il fatto non aveva innescato reazioni e la cosa era finita lì, ma di certo l’agenda dei rapporti diplomatici con Israele andava ripresa in mano.

Herzog era alla messa di insediamento

 L’incontro tra Leone XVI e Herzog «si concentrerà sugli sforzi per riportare indietro gli ostaggi da Gaza, sulla lotta contro l’antisemitismo nel mondo e sulla protezione delle comunità cristiane in Medio Oriente», e successivamente, il presidente israeliano visiterà gli Archivi e la Biblioteca Vaticani, prima di tornare in Israele nel pomeriggio. Si tratta del secondo incontro fra papa Leone e il presidente. Il 18 maggio scorso, Herzog (laburista) aveva partecipato alla cerimonia di insediamento del nuovo pontefice e in quella occasione si era detto grato per il fatto che uno dei suoi primi atti fosse stato quello di chiedere «l’immediato ritorno di tutti gli ostaggi» ancora prigionieri nella Striscia. Da ricordare che nessun esponente di rilievo di Israele aveva partecipato ai funerali di Francesco a rimarcare che i rapporti con il papa argentino erano ridotti al minimo, e lo stesso anche con le comunità ebraiche della diaspora (compresa quella italiana). La visita di Herzog aveva quindi un valore di “nuovo corso”, tanto che lo stesso presidente aveva detto di auspicare l’inizio di «una nuova era di cooperazione tra le fedi» durante il suo papato e il rafforzamento contestuale «dell’amicizia tra ebrei, cristiani e musulmani». Nell’occasione, Herzog aveva anche invitato Leone XIV in Israele.

Fonte: Il Sole 24 Ore