Diesel, nuove tensioni dallo stop Ue all’impiego di greggio russo

Diesel, nuove tensioni dallo stop Ue all’impiego di greggio russo

I future sul gasolio – che a giugno a Londra avevano superato 800 dollari per tonnellata – scambiano ora intorno a 715 dollari. Ma lo spread rispetto al Brent (riferimento per i margini di raffinazione) ha segnato punte superiori a 26 dollari al barile, il massimo da febbraio 2024.

Secondo S&P Global Commodities at Sea (Cas), l’Europa ha ricevuto 124mila barili al giorno di diesel o gasolio dall’India e 94mila dalla Turchia in giugno, corrispondenti rispettivamente al 7% e al 5% del totale delle importazioni. Nello stesso mese Mumbai ha importato ogni giorno 1,66 milioni di barili di greggio russo, scavalcando anche la Cina come maggior acquirente, mentre Ankara ne ha comprati 383mila, piazzandosi al terzo posto.

Altre stime, di Kpler, che includono anche il carburante per aerei, indicano che l’India – fino a pochi anni fa inesistente come esportatore – ha soddisfatto il 16% delle importazioni europee nel 2024, anno in cui il greggio russo ha costituito il 38% dell’import indiano.

Ad aver evitato per il momento scossoni eccessivi sul mercato è stata la precisazione di Bruxelles sul fatto che i divieti scatteranno solo il 21 gennaio 2026. Inoltre è evidente che la vigilanza sarà a dir poco problematica, in assenza di un sistema internazionale di tracciamento delle supply chain: non c’è analisi che possa distinguere l’origine di ciascuna molecola di un prodotto petrolifero dopo la raffinazione (in genere peraltro si usano dei blend, ossia miscele di greggi diversi).

Infine non è detto che l’offerta, a livello globale, si riduca troppo: è probabile che presto inizierà un carosello di trasferimenti dei prodotti, per confonderne l’origine e il luogo di raffinazione. Bruxelles d’altra parte ha esonerato a priori da controlli le forniture di carburanti provenienti da Paesi esportatori netti di greggio: categoria in cui rientrano ad esempio gli Usa, ma anche gli Emirati arabi uniti, benché in questo Paese diverse società siano state colpite da sanzioni occidentali proprio con l’accusa di aver agevolato esportazioni ”illecite” dalla Russia.

Fonte: Il Sole 24 Ore