
Difesa, biotech, energia: nasce la Fondazione Praexidia per difendere le filiere strategiche
Nasce la Fondazione Praexidia con l’obiettivo tutelare e la valorizzare le filiere industriali strategiche italiane: dalla difesa all’aerospazio, dalle tecnologie dual use alle infrastrutture strategiche, dall’energia alle biotecnologie. L’organismo si prefigge da una parte di promuovere il riconoscimento e la consapevolezza dell’importanza dei settori industriali cruciali per la sicurezza nazionale, l’innovazione tecnologica e la competitività dell’Italia, con particolare riferimento ai settori tutelati dal Golden Power e alle piccole e medie imprese, che costituiscono l’ossatura del sistema industriale italiano e il suo patrimonio tecnologico.
Dall’altra vuole sostenere operativamente questa missione e sarà sponsor di un aggregatore industriale quotato, che verrà annunciato prossimamente, dedicato al consolidamento e alla crescita delle imprese italiane ad alto valore strategico. Lo strumento è progettato per acquisire partecipazioni in aziende che operano in segmenti ad elevato contenuto tecnologico, ma frammentati e sottocapitalizzati. La finalità è quella di aggregare competenze, investire in innovazione e posizionare queste realtà come campioni nazionali ed europei, rafforzandone la presenza nelle filiere globali.
Controllo delle imprese all’estero
Con l’avvio delle attività, la Fondazione Praexidia, in collaborazione con Banca Investis (su dati PitchBook), ha presentato la sua prima analisi dedicata al fenomeno del trasferimento del controllo delle imprese italiane. Lo studio ha preso in esame le operazioni portate a termine dal gennaio 2000 ad agosto 2025 dai fondi di private equity in Italia: a fronte di 5.221 operazioni realizzate da 959 operatori, italiani e internazionali, che hanno coinvolto 4.267 società italiane, 2.073 hanno avuto ad oggetto passaggi di proprietà successivi (cosiddette exit o rivendite) coinvolgendo 1.560 imprese e 1.138 operatori, finanziari e industriali. Gli acquirenti italiani rappresentano il 35%, mentre nel 65% dei casi le acquisizioni hanno visto l’ingresso di operatori esteri.
Settori strategici
«L’azione degli operatori finanziari, che rilevano aziende con l’obiettivo di cederle in pochi anni, e delle imprese internazionali, sempre più attive nel valorizzare le eccellenze produttive italiane, ha determinato il passaggio di controllo di numerose realtà, non sempre traducendosi in un rafforzamento del tessuto produttivo del Paese. Oggi siamo chiamati a definire quale futuro vogliamo assicurare alle imprese emergenti nei settori strategici dai quali dipende la sostanza stessa dello Stato. La Fondazione Praexidia vuole essere la pietra angolare tra imprenditori, imprese e investitori interessati a un settore in forte evoluzione e con straordinarie prospettive di crescita», ha commentato Pierluigi Paracchi, presidente della Fondazione nonché fondatore e ceo di Genenta Science, e moderatore del Tavolo di lavoro per l’internazionalizzazione del settore biotecnologico istituito dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.
Collegamento con le istituzioni
Con lui siedono nel comitato nomine anche Gianni Letta, già sottosegretario alla presidenza del consiglio, e Giuseppe Orsi, già ad di Finmeccanica-Leonardo e AgustaWestland, con i quali è nata la riflessione che ha portato alla nascita della Fondazione. Nel consiglio di amministrazione ci sono tra gli altri Alessandro Aresu, già consigliere della presidenza del consiglio con Mario Draghi; Alvise Biffi, presidente di Assolombarda; Luca Goretti e Leonardo Tricarico già capi di stato maggiore dell’aeronautica militare; Antonio Alunni, vicepresidente Pmi di Aiad, Federazione aziende italiane per l’aerospazio, difesa e sicurezza.
Fonte: Il Sole 24 Ore