
Difesa, Crosetto: «Le materie prime consentono di sviluppare tecnologia, Piano Mattei determinante»
La sfida dell’approvvigionamento delle materie prime critiche
Per “materie prime critiche” o “terre rare” si intendono quelle materie prime non energetiche e non agricole che rivestono una grande importanza economica e sono esposte a un elevato rischio di approvvigionamento, spesso causato da un’alta concentrazione dell’offerta in pochi paesi terzi. Le Crm (acronimo per “Critical Raw Materials”) sono 34. Tra queste, quelle strategiche sono 17. Di questa sottoinsieme fanno parte, ad esempio, il litio, il nichel, il cobalto, il tungsteno.
Italia dipendente
L’Italia, come ribadito da Crosetto, dipende quasi totalmente dalle importazioni di esse, e ciò la rende vulnerabile a rischi di approvvigionamento: basti pensare che il 97% del magnesio proviene dalla Cina; le terre rare pesanti, necessarie per i magneti permanenti usati nelle turbine eoliche e nei veicoli elettrici, vengono raffinate solo in Cina; il 63% del cobalto mondiale proviene dalla Repubblica Democratica del Congo, e il 67% di quest’ultimo è raffinato in Cina.
Guido Crosetto lo ha confermato in più di un’occasione: «Noi dipendiamo per il 90% delle terre rare dalla Cina. Per il litio al 78% come Europa. Allora porsi il tema della difesa europea è porsi il tema di quando usciranno i Sevarstel, di quando sarà pronta la batteria Samp/T, ma anche porsi il problema di dove situare le riserve di litio per i prossimi trent’anni, di come pensare di approvvigionarsi di terre rare nei prossimi trent’anni, di come pensare di sfruttare a livello europeo, non nazionale, i giacimenti del futuro, che sono quelli sottomarini, dove un solo giacimento ha magari 7mila volte tutto il materiale che c’è su tutta la terra. Come sfruttare lo spazio da questo punto di vista. Queste sono le sfide del futuro», ha ricordato il ministro della Difesa.
Il provvedimento per monitorare i punti deboli nelle catene di approvvigionamento
Nell’estate dello scorso anno il Governo italiano ha approvato un decreto legge (dl 84/2024), recante “Disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico”. Il provvedimento, di 17 articoli, ha introdotto nell’ordinamento giuridico italiano le prime misure di attuazione della strategia europea per un sistema di governo per l’approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime considerate strategiche, con interventi dal lato della domanda e dell’offerta. Dal lato della domanda, è stata prevista la creazione di un Registro nazionale delle aziende e delle catene del valore strategiche. Obiettivo del provvedimento monitorare i flussi du queste materie prime critiche, raccogliere dati e informazioni indispensabili per la stima del fabbisogno nazionale e condurre prove di stress e individuare eventuali vulnerabilità presenti nelle catene di approvvigionamento.
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Fonte: Il Sole 24 Ore