Difesa europea: Bruxelles lancia la Schengen militare
Corrispondente a Bruxelles
Nell’ambito di un rafforzamento della difesa a livello comunitario, la Commissione europea ha proposto ieri un testo legislativo con l’obiettivo di facilitare la mobilità di truppe e di armi attraverso i paesi membri. Tra le altre cose, il progetto – uno dei pilastri del programma di riarmo europeo da qui al 2030 – prevede l’ammodernamento di quattro corridoi continentali, puntellati da 500 punti di passaggio. L’investimento è stimato a circa 100 miliardi di euro.
«L’obiettivo – ha detto l’Alta Rappresentante Kaja Kallas – è che le truppe siano al posto giusto al momento giusto». In buona sostanza l’iniziativa getta le basi per una Zona Schengen in campo militare. Prevede tra le altre cose una riduzione dei tempi per ottenere l’autorizzazione per il transito alla frontiera – da 45 a tre giorni; maggiore collaborazione tra i paesi membri nel trasporto di truppe e materiale; e la nascita di un quadro che regoli la reazione europea dinanzi a una emergenza.
A proposito di quest’ultimo aspetto, la Commissione si è sentita di precisare: «A dimostrazione dell’urgenza operativa, nelle operazioni di trasporto militare gli Stati membri dovranno poter revocare in via temporanea le restrizioni nazionali sul cabotaggio, i tempi di guida e i periodi di riposo, nonché le restrizioni basate sul controllo del rumore e sull’inquinamento atmosferico nei porti e negli aeroporti, così come le prestazioni ambientali dei veicoli in determinati tratti stradali».
L’annuncio è giunto nei giorni in cui la Polonia sta facendo i conti con i danni provocati da una esplosione su una linea ferroviaria che conduce verso l’Ucraina. Il premier Donald Tusk ha parlato di «atto di sabotaggio». Il portavoce Jacek Dobrzyński ha aggiunto: «Tutto indica che i responsabili siano i servizi speciali russi». Proprio ieri il ministro degli Esteri Radosław Sikorski ha annunciato la chiusura dell’ultimo consolato russo ancora aperto in Polonia.
Fonte: Il Sole 24 Ore