Difesa, l’aumento delle spese divide il centrosinistra: mozioni in aula

Difesa, l’aumento delle spese divide il centrosinistra: mozioni in aula

Il tema dell’aumento delle spese per la difesa torna d’attualità e nel dibattito parlamentare. Mercoledì, infatti, la Camera voterà sulle mozioni sull’argomento presentate all’inizio dell’estate da M5s, Avs, Iv e Azione, dopo l’intesa Nato per spendere il 5% del Pil. Attesa anche la mozione dei Dem che dovrebbe arrivare direttamente in Aula

No mozioni maggioranza in Aula

Non ci sarà invece alcun testo delle forze di maggioranza domani in Aula alla Camera. A quanto si apprende né Fdi, né Fi e nemmeno la Lega presenteranno mozioni unitarie o di partito. Una decisione presa per evitare l’emersione delle posizioni diverse su questo tema. A partire dalla Lega, contraria al riarmo. Ma, a quanto trapela da fonti leghiste, da parte del partito di Matteo Salvini non ci saranno voti a favori delle quattro mozioni presentate dalle opposizioni, a firma di Avs, M5s, Iv e Azione.

Avs e M5s: no ad aumento spese difesa

Si tratta, in ogni caso, di un tema delicato che ha visto già in passato divisioni all’interno dello schieramento di centrosinistra. La mozione di Avs a prima firma di Luana Zanella chiede, senza mezzi termini di «recedere dall’accordo sottoscritto dalla premier all’Aja che impegna i Paesi aderenti all’Alleanza Atlantica ad investire il 5 per cento del Pil per spese relative alla difesa e alla sicurezza entro il 2035, spese militari che nel nostro Paese hanno già raggiunto purtroppo il 2 per cento del Pil», e chiede inoltre di coinvolgere il Parlamento in una «adeguata discussione e determinazione di indirizzi nel merito e promuovendo nelle competenti sedi europee la creazione di una difesa comune europea».

In quella di M5s si chiede invece, tra l’altro, di «scongiurare qualsiasi ipotesi di aumento della spesa in difesa e sicurezza in riferimento al raggiungimento dei nuovi target Nato». Inoltre, si legge, «ferma restando la assoluta contrarietà alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina si impegna il governo a non procedere con la classificazione di tale opera tra le infrastrutture ad uso militare».

Iv: percorso graduale di incremento risorse e no aumento tasse

Di impostazione molto diversa quella di Iv e Azione. La mozione di Iv, a prima firma di Maria Elena Boschi, impegna il governo «a definire un percorso graduale e sostenibile per l’incremento delle risorse destinate alla difesa, in linea con gli standard Nato e con l’obiettivo di raggiungere entro il 2035 un livello di spesa pari al 3,5 per cento del Pil». Ma prevede anche che l’esecutivo si impegni a «escludere categoricamente il ricorso a misure fiscali aggiuntive per l’incremento della spesa pubblica in materia di difesa».

Fonte: Il Sole 24 Ore