
Diodato Abagnara, un generale italiano a capo della missione Unifil in Libano da domani
Si chiama Diodato Abagnara e da martedì prossimo, 24 giugno, sarà il nuovo comandante dell’Unifil, la missione delle Nazioni Unite creata nel 1978 e presente nel confine sud del Libano come forza di interposizione. Classe 1970, il generale è il quinto italiano nella storia a ricoprire questo ruolo, dopo Claudio Graziano, Paolo Serra, Luciano Portolano – attuale capo di Stato maggiore della Difesa – e Stefano Del Col. Originario di Pagani, in provincia di Salerno, Abagnara prenderà il posto del tenente generale spagnolo Aroldo Lázaro Sáenz e coordinerà il lavoro di quasi 10.000 militari provenienti da 48 Paesi, di cui 1.000 dall’Italia. Si tratta del secondo contingente più corposo dopo quello indonesiano.
Le eperienze passate
Il generale ha una lunga carriera professionale alle spalle, con incarichi in Italia e all’estero. È stato comandante di compagnia in Albania, Macedonia e Kosovo. In quest’ultimo teatro operativo è stato anche responsabile Cimic, la struttura militare che si occupa della cooperazione con la popolazione civile. Recentemente ha ricoperto il ruolo di comandante e presidente del Comitato tecnico militare per il Libano. In precedenza è stato anche capo di Divisione del personale e consigliere del capo di Stato maggiore della Difesa presso lo Stato maggiore della Difesa, comandante di una brigata di fanteria e capo dell’Ufficio per l’impiego ufficiali. Dal 2018 al 2019, inoltre, è stato anche comandante del settore ovest di Unifil.
Gli studi e le onoreficenze
Abagnara ha conseguito anche quatto lauree: Scienze politiche a Torino, Scienza internazionali e diplomatiche a Trieste, Management e comunicazione d’impresa a Teramo e, infine, Scienze strategiche sempre a Torino. Il suo curriculum vanta anche sei master, tra cui Giurisprudenza, Sicurezza informatica, Studi strategici internazionali e Leadership digitale. Nel 2010 viene insignito della Croce di bronzo al merito dell’Esercito mentre, negli anni successivi, arriva la nomina prima a Cavaliere poi a Ufficiale e infine a Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Nel 2020 viene insignito della Croce d’argento al merito dell’Esercito, mentre nel 2021 è Cavaliere dell’Ordine Militare. Sempre nel 2020, infine, Papa Francesco gli conferisce l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Equestre di San Silvestro Papa proprio per il suo impegno nella missione Unifil, dove ha guidato i peacekeeper della Brigata Bersaglieri Garibaldi.
Fonte: Il Sole 24 Ore