Dl infrastrutture, nuova mini-riforma degli appalti

Dl infrastrutture, nuova mini-riforma degli appalti

Il Senato approva con 104 voti favorevoli, 67 contrari e una astensione. E il decreto Infrastrutture si prepara a diventare legge: sarà pubblicato nella sua versione definitiva in Gazzetta Ufficiale entro il prossimo 20 luglio. Al suo interno, tra le molte modifiche portate in sede di conversione, che comprendono le norme che riammettono i diesel euro 5 nelle regioni del Nord e alcuni interventi sul Ponte sullo Stretto, è contenuta una nuova mini-riforma in tema di appalti.

La Camera ha, infatti, inserito nel testo alcune novità molto attese, come l’anticipo prezzi del 10% per i progettisti: è un cambiamento che consentirà a architetti, ingegneri e società del settore di avere subito liquidità a disposizione, negli appalti pubblici, per avviare le loro attività. Questa possibilità, chiesta da anni dall’Oice, dovrà essere indicata nei documenti di gara ed essere inclusa nel quadro economico dell’affidamento.

Accanto a questo, viene confermata una novità inserita già nel testo originario. La maxi stretta sui subappalti, assestata dal correttivo, scatta solo dal 31 dicembre 2024. Le procedure di gara che a quella data erano in corso sono, quindi, salve e continueranno ad applicare le vecchie regole. Più precisamente: gli appaltatori principali potranno utilizzare per le loro attestazioni anche le quote di lavori subappaltati. Dopo quella data, invece, partiranno le restrizioni che, in generale, sfavoriranno i soggetti che subappaltano quote di lavori.

Nel testo entra, poi, una revisione degli appalti di protezione civile: sarà basata su deroghe per le emergenze, più spazi agli affidamenti diretti e alle procedure negoziate senza bando. Ma anche sul ricorso alle centrali di committenza e su un sistema di controlli che metterà al centro l’Autorità anticorruzione e la liberatoria provvisoria in materia di antimafia.

Fonte: Il Sole 24 Ore