Droghe, l’Italia esce dal gruppo del Consiglio d’Europa

Droghe, l’Italia esce dal gruppo del Consiglio d’Europa

Sulla lotta alle droghe, l’Italia lascia il gruppo del Consiglio d’Europa dedicato alle dipendenze. Nel pieno della sua presidenza e quando già si cominciava a lavorare ad una conferenza ministeriale per fine anno.

Lettera del governo

Sorpresa a Strasburgo per la lettera con cui il governo Meloni ha comunicato la decisione di uscire dall’organismo di cooperazione internazionale Pompidou: 41 stati membri, competenze ampliate dalle politiche di contrasto alla diffusione di stupefacenti a nuove forme di dipendenze, pure online, all’abuso di alcol e tabacco.

Il gruppo Pompidou

L’Italia, tra i 7 Paesi fondatori della rete intergovernativa ideata nel 1971 dall’allora Presidente francese Georges Pompidou, è stata eletta nel dicembre 2022 per la prima volta alla presidenza (durata 4 anni) con un programma incentrato sui “Diritti umani, cuore delle politiche su droghe e dipendenze”.

«Linea non condivisa»

L’uscita formale avverrà nel 2026, ma dopo la lettera di maggio con l’ intenzione di lasciare il gruppo, la presidenza è passata alla Svizzera, già vice. Nessuna comunicazione ufficiale da Palazzo Chigi, ma all’origine dell’uscita, a quanto trapela, ci sarebbe «scarsa fiducia nella concretezza dell’organismo e non condivisione della linea». Il dossier è seguito direttamente dal sottosegretario Alfredo Mantovano, che nei suoi interventi aveva invocato unità , oltre a criticare, tra l’altro, «esperienze di legalizzazione».

Giornata internazionale di contrasto alle droghe

L’adesione al gruppo Pompidou rientra tra i cosiddetti accordi parziali del Consiglio d’Europa. Anche Spagna e Germania ne sono fuori: ma perché uscire ora durante la presidenza? Un quesito per la giornata internazionale di contrasto alle droghe, a poche ore dalla presentazione dell’ultima relazione al Parlamento sulle dipendenze.

Fonte: Il Sole 24 Ore